Presidente: nel week end scorso la Società Tennis Tavolo Lugano è diventata campione d’inverno della massima lega nazionale. Avete insomma imitato il FC Lugano. Scherzi a parte, una prima parte stagionale da incorniciare.
Si, davvero un inizio di stagione quasi perfetto coronato da 6 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta, peraltro piuttosto rocambolesca e conclusasi ai supplementari del quinto set del decimo incontro.
Ma non solo: avete ricevuto il premio di miglior squadra ticinese del 2024.
Il premio quale migliore squadra ticinese del 2024 credo sia il giusto riconoscimento di una stagione veramente straordinaria dove dopo essere arrivati secondi in regular season abbiamo vinto semifinale e finale senza subire sconfitte, laureandoci campioni svizzeri per la seconda volta consecutiva, oltre ad avere vinto la Coppa Svizzera contro i cugini del Bellinzona.
Qual è il segreto del vostro successo?
In verità non parlerei di segreti, credo che questi successi siano figli di una attenta e costante programmazione negli anni. Da quando siamo tornati in LNA una dozzina di anni fa abbiamo sempre raggiunto i playoff, abbiamo partecipato a 6 finali per il titolo e abbiamo conquistato gli ultimi due scudetti oltre alla Coppa. Abbiamo sempre puntato sulla coerenza e costanza creando una squadra stabile attorno a due fortissimi giocatori internazionali, il varesino Simone Spinicchia e l’ungherese Csaba Molnar. Negli ultimi anni i cambiamenti sulle regole di tesseramento a livello europeo, che hanno introdotto la possibilità ai giocatori di partecipare a più campionati contemporaneamente, ci hanno permesso di ingaggiare alcuni altri giocatori di grande livello, in particolare l’esperto Paolo Bisi e l’emergente Tommaso Giovannetti oltre che al solido Dyma Bobrov. La squadra si è così consolidata al punto di raggiungere i successi a cui accennavo prima.
A trascinarvi è stato, appunto, Tommaso Giovannetti. Un pongista di grande livello.
Si certo Tommaso Giovannetti è attualmente tra i migliori 10 giocatori italiani, molto giovane – è del 2003- ma mentalmente solidissimo, dotato di tecnica sopraffina e colpi straordinari. Tommaso è capace di grandi rimonte, come ad esempio nella finale del campionato di quest’anno, dove ha conquistato il punto decisivo dopo essere stato sotto due set a zero e vincendo anche il quinto set in rimonta. Veramente una forza mentale straordinaria per l’età. Ha sicuramente ancora margini di miglioramento se riuscirà ad entrare in partita più deciso.
Ma non solo...
Oltre ai già citati Simone Spinicchia, il nostro giocatore allenatore, e Csaba Molnar, che si è ritirato quest’anno, non dimenticherei però anche l’apporto di Paolo Bisi, del 1991, giocatore costante ed esperto, attualmente numero 5 in Italia e di Daniel Kosiba un altro nazionale ungherese.
Soli sei mesi fa vi eravate laureati campioni svizzeri e avete pure vinto la Coppa Svizzera. Ormai siete la prima forza nazionale.
Si, i titoli che abbiamo conquistato negli ultimi due anni ma soprattutto il fatto che siamo costantemente in testa al campionato in pratica da quasi tre anni attestano la nostra solidità e ci indicano come l’attuale squadra di riferimento del campionato dove oramai tutti ci temono. Non dimenticherei però che gli avversari più titolati a livello nazionale, il Rio Star Muttenz, vincitore di 12 titoli tra il 2006 e il 2019 e il ZZ Lancy di Ginevra, vincitore del titolo nel 2021 e 2022, sono sempre intenzionati a riconquistare il titolo e ritornare ad essere il faro del movimento pongistico nazionale.
Allargando il discorso: come va il tennis tavolo nel nostro paese e in Ticino in particolare?
In generale a livello svizzero direi che il movimento pongistico è ben strutturato e di un buon livello. Negli ultimi anni diversi giovani pongisti - penso a Lionel Weber, Elia Schmid, Elias Hardmeier e altri - si sono affacciati sulla scena nazionale dominandola e sono poi anche passati a competere in altri campionati europei come quello francese e tedesco che rappresentano attualmente il top a livello europeo. Il campionato nazionale, grazie alla possibilità dei doppi tesseramenti che citavo prima, ha conosciuto un innalzamento del livello generale ed è diventato molto più equilibrato e combattuto, ma soprattutto spettacolare!
Ma non solo: avete ricevuto il premio di miglior squadra ticinese del 2024.
Il premio quale migliore squadra ticinese del 2024 credo sia il giusto riconoscimento di una stagione veramente straordinaria dove dopo essere arrivati secondi in regular season abbiamo vinto semifinale e finale senza subire sconfitte, laureandoci campioni svizzeri per la seconda volta consecutiva, oltre ad avere vinto la Coppa Svizzera contro i cugini del Bellinzona.
Qual è il segreto del vostro successo?
In verità non parlerei di segreti, credo che questi successi siano figli di una attenta e costante programmazione negli anni. Da quando siamo tornati in LNA una dozzina di anni fa abbiamo sempre raggiunto i playoff, abbiamo partecipato a 6 finali per il titolo e abbiamo conquistato gli ultimi due scudetti oltre alla Coppa. Abbiamo sempre puntato sulla coerenza e costanza creando una squadra stabile attorno a due fortissimi giocatori internazionali, il varesino Simone Spinicchia e l’ungherese Csaba Molnar. Negli ultimi anni i cambiamenti sulle regole di tesseramento a livello europeo, che hanno introdotto la possibilità ai giocatori di partecipare a più campionati contemporaneamente, ci hanno permesso di ingaggiare alcuni altri giocatori di grande livello, in particolare l’esperto Paolo Bisi e l’emergente Tommaso Giovannetti oltre che al solido Dyma Bobrov. La squadra si è così consolidata al punto di raggiungere i successi a cui accennavo prima.
A trascinarvi è stato, appunto, Tommaso Giovannetti. Un pongista di grande livello.
Si certo Tommaso Giovannetti è attualmente tra i migliori 10 giocatori italiani, molto giovane – è del 2003- ma mentalmente solidissimo, dotato di tecnica sopraffina e colpi straordinari. Tommaso è capace di grandi rimonte, come ad esempio nella finale del campionato di quest’anno, dove ha conquistato il punto decisivo dopo essere stato sotto due set a zero e vincendo anche il quinto set in rimonta. Veramente una forza mentale straordinaria per l’età. Ha sicuramente ancora margini di miglioramento se riuscirà ad entrare in partita più deciso.
Ma non solo...
Oltre ai già citati Simone Spinicchia, il nostro giocatore allenatore, e Csaba Molnar, che si è ritirato quest’anno, non dimenticherei però anche l’apporto di Paolo Bisi, del 1991, giocatore costante ed esperto, attualmente numero 5 in Italia e di Daniel Kosiba un altro nazionale ungherese.
Soli sei mesi fa vi eravate laureati campioni svizzeri e avete pure vinto la Coppa Svizzera. Ormai siete la prima forza nazionale.
Si, i titoli che abbiamo conquistato negli ultimi due anni ma soprattutto il fatto che siamo costantemente in testa al campionato in pratica da quasi tre anni attestano la nostra solidità e ci indicano come l’attuale squadra di riferimento del campionato dove oramai tutti ci temono. Non dimenticherei però che gli avversari più titolati a livello nazionale, il Rio Star Muttenz, vincitore di 12 titoli tra il 2006 e il 2019 e il ZZ Lancy di Ginevra, vincitore del titolo nel 2021 e 2022, sono sempre intenzionati a riconquistare il titolo e ritornare ad essere il faro del movimento pongistico nazionale.
Allargando il discorso: come va il tennis tavolo nel nostro paese e in Ticino in particolare?
In generale a livello svizzero direi che il movimento pongistico è ben strutturato e di un buon livello. Negli ultimi anni diversi giovani pongisti - penso a Lionel Weber, Elia Schmid, Elias Hardmeier e altri - si sono affacciati sulla scena nazionale dominandola e sono poi anche passati a competere in altri campionati europei come quello francese e tedesco che rappresentano attualmente il top a livello europeo. Il campionato nazionale, grazie alla possibilità dei doppi tesseramenti che citavo prima, ha conosciuto un innalzamento del livello generale ed è diventato molto più equilibrato e combattuto, ma soprattutto spettacolare!
In Ticino, invece...
Nel nostro Cantone invece fatichiamo un po’ di più e ci sono in realtà ampi margini di miglioramento. Ci sono sei società pongistiche (Locarno, Tenero, Bellinzona, Alto Vedeggio, Lugano e Riva San Vitale) con un centinaio di tesserati.
I giovani frequentano le sale da gioco? Oppure avete difficoltà a reclutarli?
Il nostro movimento giovanile è piuttosto ampio - una cinquantina di ragazzi - e abbiamo sempre molti giovani che desiderano iniziare con il tennis tavolo. La vera difficoltà sta poi nel fidelizzarli. Si tratta di uno sport che malgrado l’apparente facilità, nel praticarlo richiede costanza e dedizione e allenamenti continui. I ragazzi probabilmente sottostimano l’impegno richiesto e per questo poi abbiamo un ricambio sempre piuttosto importante tra un anno e l’altro. Inoltre come tante altre società sportive ticinesi, quando i ragazzi arrivano a 18-19 anni partono per la Svizzera interna per gli studi e così li perdiamo, spesso definitivamente.
Possiamo comunque affermare che la vostra società è la locomotiva del movimento cantonale?
Sì, certo! La STT Lugano rappresenta da anni un punto di riferimento a livello cantonale, ottenendo ottimi risultati sia tra i giovani che tra gli adulti nei campionati e tornei regionali. Negli ultimi 3-4 anni, anche grazie all’impegno di nuove forze nel comitato, stiamo attraversando una stagione d'oro a tutti i livelli, mentre altre società ticinesi stanno affrontando alcune difficoltà.
In Svizzera il vostro sport si basa esclusivamente sul dilettantismo?
Sostanzialmente direi di si. Solo pochi atleti riescono a vivere di solo tennis tavolo, anche se da questo punto di vista la possibilità di essere tesserati in più nazioni contemporaneamente permette ai migliori di incrementare i loro introiti e riuscire a mantenersi con la loro attività sportiva. Si tratta però di eccezioni, direi al massimo una decina di giocatori in tutta la Svizzera sono semiprofessionisti o professionisti.
Come fate a sostenervi economicamente?
La sostenibilità economica rappresenta certamente un grande problema per tutte le società sportive. La nostra si basa in massima parte sul volontariato del comitato e dei soci e questo permette di abbattere notevolmente i costi di gestione e amministrativi. Le principali fonti economiche sono tre che si equivalgono in termini finanziari: Le quote sociali degli iscritti alla società, gli sponsor istituzionali come la Città di Lugano o Gioventù e Sport, G+S e infine gli sponsor privati e le donazioni. Ci terrei in particolare a ringraziare la Città di Lugano per il sostegno che direttamente tramite la Divisione Sport e indirettamente tramite le AIL ci garantisce da sempre.
Avete avuto modo di confrontavi con avversari o squadre di livello internazionale?
No: anche se avremmo i titoli sportivi per partecipare alla Champions League pongistica europea non siamo in grado di sostenere i costi di tale competizione. Facciamo il passo secondo la gamba!
A.M.