Un altro episodio di violenza ha scosso la Lombardia, a Busto Arsizio, dove nella notte tra venerdì e sabato circa 40 giovani, per lo più immigrati di seconda generazione, hanno aggredito e accerchiato le forze dell'ordine. L'incidente è avvenuto intorno al McDonald's di Piazza Garibaldi, dove due agenti, intervenuti per fermare due ragazzi di origine nordafricana, sono stati circondati da un gruppo ostile che li ha insultati e minacciati.
I poliziotti erano intervenuti per bloccare due uomini, di 33 e 25 anni, che stavano creando disordini all'interno del locale e danneggiando automobili, lanciando bottiglie contro le vetture in transito. Il gruppo di giovani, in gran parte immigrati, ha accerchiato i due agenti, costringendoli a indietreggiare sotto il peso della violenza verbale e fisica, con cori e insulti contro il governo e la premier Giorgia Meloni, oltre a slogan come "polizia di m****" e "dovete morire tutti".
Solo dopo l'arrivo di rinforzi da parte di Polizia e Carabinieri, la situazione è stata ristabilita. Gli agenti sono riusciti a identificare e denunciare i due uomini, entrambi irregolari e con precedenti. Altri partecipanti all'aggressione sono in corso di identificazione grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Questo episodio si inserisce in una serie di violenze che hanno avuto origine dopo la tragica morte del 19enne Ramy a Milano, un evento che ha alimentato numerose manifestazioni contro le forze dell'ordine in diverse città italiane.
La gravità dell'aggressione a Busto Arsizio segna un nuovo capitolo nella "strategia della tensione" contro le forze dell'ordine, come denunciato dai sindacati di polizia. Un altro episodio di violenza si è verificato a Roma, nel quartiere San Lorenzo, dove le forze dell'ordine sono state bersagliate con bombe carta e fumogeni durante un presidio per commemorare Ramy. In quell'occasione, 8 agenti sono stati feriti durante l'attacco. E ancora, a Torino, si è verificato un assalto a tre presidi di polizia e carabinieri tra venerdì e sabato, segno che la violenza contro le forze dell'ordine è diventata una costante.
Il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, ha definito quanto accaduto a Busto Arsizio come una "rivolta di piazza", condannando fermamente l'atteggiamento violento nei confronti degli agenti. La vicinanza geografica di Busto Arsizio ai confini con la Svizzera, a pochi chilometri dal Ticino,vrende particolarmente rilevante la situazione, poiché questi disordini non solo minano la sicurezza interna dell'Italia, ma potrebbero anche avere ripercussioni nel nostro Cantone.
Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha assicurato che chiunque sia coinvolto in questi attacchi sarà perseguito con la massima determinazione. La tensione continua a crescere in tutto il Paese, e gli attacchi alle forze dell'ordine sembrano essere ormai parte di una strategia orchestrata da gruppi che strumentalizzano eventi tragici, come quello della morte di Ramy, per diffondere violenza e disordini. Il governo italiano ha dichiarato di non tollerare simili atti e ha promesso una risposta ferma contro chiunque cerchi di seminare caos e insicurezza.