Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sospeso lunedì l’applicazione dei dazi doganali con il Messico, dopo uno scambio “amichevole” con la sua controparte messicana durante il quale quest'ultimo ha promesso di schierare 10'000 soldati aggiuntivi al confine tra i due paesi. I due capi di Stato hanno annunciato quasi contemporaneamente che gli Stati Uniti hanno sospeso per un mese l'applicazione di questi dazi doganali, che a partire da martedì avrebbero dovuto aumentare del 25% il prezzo delle importazioni dal Messico.
Donald Trump e il presidente del Messico Claude Sheinbaum hanno raggiunto un “accordo” temporaneo in seguito ad una conversazione definita “cordiale” dal presidente americano sulla sua piattaforma Truth Social. Il Messico si è impegnato a inviare 10'000 soldati aggiuntivi al confine con gli Stati Uniti “per fermare il flusso di fentanil [un oppioide mortale] e di migranti illegali” negli Stati Uniti, ha riferito Donald Trump. In cambio, il presidente concede una sorta di periodo di grazia al Messico prima di applicare i dazi doganali promessi.
Lunedì mattina, in un’intervista al canale televisivo CNBC, il consigliere economico della Casa Bianca Kevin Hassett ha affermato che i dazi doganali non fanno parte di una guerra commerciale ma di una “guerra alla droga”. Ha aggiunto che il Messico sembra aver compreso più pienamente ciò che Donald Trump si aspetta, a differenza del Canada, cioè di essere “molto, molto più incisivo nella guerra alla droga”.
La sospensione concessa al Messico ha in qualche modo rassicurato i mercati finanziari, dopo che Wall Street aveva aperto in netto ribasso lunedì, e ha cancellato parte delle sue perdite pur rimanendo in rosso. Intorno alle 15:55 GMT, il Dow Jones è sceso solo dello 0,32%, l'indice Nasdaq ha perso lo 0,97% e il più ampio indice S&P 500 lo 0,69%. Nei primi scambi, il Dow Jones è sceso dell'1,25%, l'indice Nasdaq è sceso del 2,14% e il più ampio indice S&P 500 è sceso dell'1,65%. Messico, Canada e Cina sono i principali partner commerciali degli Stati Uniti e rappresentano complessivamente oltre il 40% delle importazioni del Paese.
Il presidente americano aveva annunciato dazi doganali del 25% su tutti i prodotti provenienti da Messico e Canada, ad eccezione degli idrocarburi provenienti dal vicino settentrionale, ora tassati al 10%. Donald Trump ha preso di mira anche la Cina imponendo dazi doganali del 10%, tariffe che si aggiungono a quelli già esistenti su un certo numero di prodotti cinesi.