La manifestazione pro-Palestina avvenuta lo scorso 23 gennaio a Lugano non era stata autorizzata. La protesta, ricordiamo, aveva allora suscitato un forte dibattito anche perchè si è tenuta a pochi giorni dalla Giornata della Memoria.
Le prime critiche sono state mosse dalla Gioventù Comunista che aveva criticato la presenza del sindaco di Bellinzona Mario Branda. I giovani UDC avevano invece condannato gli episodi definendoli di “gravità inaudita”.
Il gruppo Lega dei Ticinesi di Lugano aveva da parte sua inoltrato un'interrogazione intitolata "Giornata della memoria al LAC: odiatori indisturbati e gestione deficitaria della sicurezza" per chiedere spiegazioni sull'accaduto, fra gli altri per chiarire se la manifestazione era stata autorizzata dal municipio.
“Quanto accaduto in occasione dell'evento di giovedì 23 gennaio all'esterno del LAC e in occasione dell'Israel Philharmonic Orchestra dispiace, soprattutto in considerazione del fatto che fosse un evento a celebrazione della memoria della Shoah”, ha spiegato l'Esecutivo di Lugano nella risposta pubblicata venerdì pomeriggio. “Il diritto di manifestare è senz'altro legittimo e garantito così come il diritto di partecipare serenamente a un evento culturale in memoria della Shoah”.
Alla domanda se la manifestazione fosse stata autorizzata, la risposta è negativa: “Non c’è stata nessuna richiesta di autorizzazione”. Eppure: “Il diritto di espressione è un diritto costituzionale che non può essere vietato a priori, salvo situazioni straordinarie in cui il rischio per persone o cose è accresciuto”.
Vengono poi chiariti alcuni punti sul dispositivo di sicurezza messo per l'evento. “Il dispositivo di sicurezza per la serata di giovedì 23 gennaio al LAC è stato allestito e gestito dalla Polizia Cantonale, che ha confermato di aver garantito la sua presenza sia all'interno che all'esterno del LAC, adottando un approccio discreto per monitorare costantemente l'evolversi della situazione. Oltre alle forze dell'ordine della Polizia Cantonale, sia all'interno che all'esterno del LAC, erano presenti agenti di una società privata di sicurezza, incaricati dalla direzione dell’ente autonomo”.
“La Polizia Cantonale ha allestito un dispositivo di sicurezza che era stato configurato per prevenire e reprimere eventuali atti violenti o di rilevanza penale, atti terroristici e per il mantenimento e ripristino dell'ordine pubblico”. Secondo il Municipio quindi, tutto si sarebbe svolto senza incidenti.
“Non sono stati rilevati danneggiamenti o imbrattamenti e non risulta che si siano verificati atti violenti né, tanto meno, atti terroristici. Il diritto di manifestare e di espressione risulta essere stato garantito e la serata della memoria all'interno del LAC ha potuto svolgersi in un contesto di sicurezza”.