SION – Se già prima si parlava di crisi – dopo due KO di fila in campionato, l’eliminazione in Coppa Svizzera e la sconfitta nel match di andata degli ottavi di finale di Conference League – ora dopo il capitombolo di ieri a Sion, risuona l’allarme dalle parti di Cornaredo. Sì perché il Lugano in questo momento non solo non riesce più a vincere, ma non riesce neanche a non perdere: pur giocando, pur gestendo i ritmi di gioco e le manovre in mezzo al campo, Bottani e compagni non riescono a cavare un ragno dal buco, subendo sistematicamente gol su dormire individuali o di squadra.
In questo momento la formazione di Mattia Croci-Torti fatica maledettamente a rialzarsi e a ogni errore viene punita. In attacco, invece, quel pallone sembra davvero non voler mai entrare: vuoi per mancanza dell’ultimo passaggio, vuoi per imperizia e imprecisioni varie sottoporta, vuoi per le parate dei portieri avversari, il Lugano fatica maledettamente a gonfiare la rete. L’ennesima dimostrazione la si è avuta, purtroppo, ieri al Tourbillon di Sion dove i locali hanno sfruttato al meglio le amnesie luganesi, mentre i sottocenerini hanno sciupato quel poco che sono riusciti a creare, anche in modo incredibile.
Ora a preoccupare non è solo il fattore mentale e l’umore della squadra, che appare giù di corda e di spirito (sarebbe anche innaturale il contrario dopo una lunga serie di KO), ma anche la classifica: più che guardare al -6 dalla vetta, il Lugano adesso deve tenere ben vigile l’attenzione sul settimo posto – quello che porterebbe a disputare il girone per la salvezza, dicendo addio ai sogni di primato e d’Europa – che si trova a soli 3 punti. Insomma, c’è bisogno di una svolta che, in questo momento, si fatica a intravvedere.