ITALIA - Nel congresso di Più Europa, il partito liberal-europeista che si vantava di essere una forza politica moderna e riformista, è esploso uno scontro interno che ha portato alle dimissioni di due delle sue figure più emblematiche: Emma Bonino e Benedetto Della Vedova. La causa scatenante è stata una divisione profonda su come gestire il futuro del partito, con divergenze anche sulle modalità di organizzazione e sul leadership. Bonino ha parlato di una rottura inevitabile, dichiarando di andare via "a testa alta", mentre Della Vedova ha sostenuto che l’orientamento attuale del partito non rispecchiava più le sue convinzioni.
La scissione non è stata solo una questione di nomi, ma un vero e proprio episodio di difficoltà politica e strategica per un partito che cercava di mantenere una certa unità per affrontare le sfide politiche nazionali. L’intera vicenda ha messo in evidenza le fragilità interne di Più Europa, una formazione che fatica a trovare una linea chiara e una visione condivisa.
Dopo il clamoroso addio dei suoi leader più noti, l'unica cosa che sembra chiara è che il partito n
rappresenta al meglio la situazione europea attuale.