Svizzera, 23 marzo 2025

La Svizzera si sottomette un'altra volta: ripresa automatica del patto sui migranti

Il Consiglio federale vuole partecipare al nuovo Patto europeo sull’asilo, che prevede la redistribuzione dei migranti tra gli Stati Schengen. Un segnale preoccupante verso una perdita di sovranità e un potenziale aumento della pressione migratoria sul nostro Paese.

SVIZZERA - La Svizzera si appresta a fare un passo significativo verso una maggiore integrazione nel sistema migratorio europeo. Il Consiglio federale ha infatti approvato il messaggio alle Camere sulla partecipazione elvetica al nuovo Patto europeo sulla migrazione e l’asilo. Una mossa che, secondo il governo, dovrebbe rendere il sistema “più efficiente e solidale”. Ma dietro questa retorica europeista si celano rischi evidenti.

Il nuovo Patto, adottato dall’UE il 14 maggio scorso, introduce dieci nuovi atti normativi, con l’obiettivo di arginare la migrazione irregolare e rafforzare la cooperazione tra Stati Schengen. Tra le novità principali, spicca l’introduzione di un meccanismo di solidarietà vincolante, che prevede la redistribuzione dei richiedenti l’asilo tra i Paesi membri.


 

Dei dieci regolamenti UE, cinque sono vincolanti per la Svizzera in quanto Stato associato a Schengen/Dublino. Le nuove disposizioni accelerano i tempi per determinare lo Stato competente a esaminare una domanda d’asilo, rendono più difficile spostare i migranti da un Paese all’altro, e introducono controlli più approfonditi — con raccolta di dati biometrici a partire dai sei anni.

Ma è proprio il meccanismo di solidarietà a destare le maggiori preoccupazioni. Dietro il termine si nasconde una logica di redistribuzione forzata dei migranti che rischia di penalizzare i Paesi più sicuri e organizzati — come la Svizzera — rendendoli destinazione preferita per i richiedenti l’asilo.
Parteciparvi volontariamente, come suggerisce il Consiglio federale, potrebbe aprire la porta a nuove pressioni migratorie, oneri finanziari e problemi di integrazione, senza un reale beneficio per la sicurezza del Paese.

In un contesto europeo sempre più instabile sul fronte migratorio, la Svizzera farebbe bene a mantenere il controllo sulle proprie politiche di asilo, evitando di seguire ciecamente Bruxelles e proteggendo la propria sovranità.

Guarda anche 

A Kreuzlingen la rabbia del Municipio verso Beat Jans (PS): “Prima tre pattuglie, oggi una sola”

SVIZZERA - La prima lettera ufficiale indirizzata allo sconsigliere federale Beat Jans (P$) è già partita da Kreuzlingen (TG). Il Municipio locale protes...
17.09.2025
Svizzera

Asserviti oltre le previsioni: la Svizzera verso la sottomissione energetica e politica

TRATTATO - La cosiddetta partitocrazia approva a occhi chiusi il trattato di sottomissione alla fallita UE, senza neppure leggere le 1’800 pagine del documento. ...
13.09.2025
Svizzera

Ogni anno i comuni svizzeri perdono milioni a causa delle multe non pagate dagli automobilisti residenti all'estero

Ogni anno, gli automobilisti stranieri se ne vanno dalla Svizzera lasciando multe impagate per milioni di franchi. Questo accade spesso a chi noleggia un'auto e poi d...
07.09.2025
Svizzera

Guy Parmelin in urgenza negli Stati Uniti per discutere dei dazi doganali

Il Consigliere federale Guy Parmelin vede buone prospettive per la Svizzera e gli Stati Uniti dopo i colloqui tenuti venerdì a Washington sui dazi doganali statuni...
06.09.2025
Svizzera

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto