Gli svizzeri continuano a passare sempre meno tempo a guardare la televisione e a ascoltare la radio. Nel 2024, gli svizzeri trascorrevano in media 109 minuti al giorno davanti alla televisione, 25 minuti in meno rispetto a dieci anni fa. La stessa osservazione vale per la radio, la cui durata scende a 78 minuti al giorno, con un calo di 22 minuti in un decennio. È quanto emerge dagli ultimi indicatori mediatici pubblicati dall'Ufficio federale di statistica (UST).
Il calo dell'uso della televisione rientra in una tendenza in atto ormai da diversi anni. Questa riduzione del tempo trascorso davanti allo schermo tradizionale coincide con un'esplosione dell'offerta digitale, di cui queste cifre non tengono conto. Per la radio, i dati confermano uno sviluppo analogo.
Secondo l'UST, il numero di posti di lavoro nel settore dei media è diminuito di quasi il 10% in 10 anni, passando da 231'435 nel 2011 a 208'917 nel 2022. Sono interessati tutti i settori, ma le attività strettamente mediatiche risultano le più colpite. Il calo più marcato si è registrato nella Svizzera tedesca (-11%), rispetto al -7% nella Svizzera romanda e al -4% nella Svizzera italiana.
Allo stesso tempo, il numero di aziende attive nel settore è in aumento. Nel 2013 erano 29'758, rispetto ai 33'930 del 2022, con un incremento del 14%. Tuttavia, questa crescita è trainata da aziende scarsamente legate ai media, mentre quelle strettamente collegate o direttamente attive nel settore sono in diminuzione.