AUTELETTRICA - Ricaricare un’auto elettrica dovrebbe essere semplice e conveniente. Invece è diventato un vero incubo per gli automobilisti: tariffe nascoste, differenze assurde tra operatori e poca trasparenza fanno lievitare i costi a sorpresa.
In Svizzera, le ricariche possono costare da 0.39 a oltre 1 franco al kWh, a seconda della colonnina e dell’abbonamento. Pagare con carta contactless? Di solito è la scelta più cara. E senza l’app giusta, si rischia di spendere anche il doppio per lo stesso pieno.
In Italia, il caos è totale: decine di app, piani flat, ricariche che costano anche 0,89 €/kWh in autostrada, spesso più di un pieno di benzina. E se sbagli operatore o metodo di pagamento, il conto si fa salato. Nel resto d’Europa non va meglio: in Francia e Germania si paga perfino al minuto e le penali scattano se l’auto resta collegata dopo la carica. Il roaming tra le reti esiste, ma fa salire i costi senza che l’utente se ne accorga.
Chi ci guadagna? Gli operatori. Chi ci perde? I consumatori, intrappolati in un sistema opaco e pieno di trabocchetti. Se il futuro è elettrico, va regolato subito.