UK - Nel Regno Unito scoppia un caso che intreccia politica, fede e bioetica. Chris Coghlan, deputato liberal-democratico per Dorking e Horley, è stato pubblicamente redarguito durante la Messa dal proprio parroco, padre Ian Vane, per aver votato a favore di una legge che legalizza l’assistenza al suicidio. Dopo l’intervento del sacerdote, a Coghlan è stata negata la Comunione, provocando la sua dura reazione: “È un trattamento oltraggioso”, ha dichiarato il parlamentare, che ha formalmente presentato una protesta al vescovo diocesano, mons. Richard Moth.
Nei giorni precedenti alla votazione, padre Vane aveva contattato personalmente Coghlan, avvertendolo che un voto a favore sarebbe stato interpretato come “perseveranza ostinata nel peccato” e che avrebbe comportato l’esclusione dai sacramenti. Il prete ha poi ribadito pubblicamente il giudizio nella sua omelia, rendendo la questione di dominio pubblico.
L’episodio riaccende il dibattito tra libertà di coscienza e disciplina ecclesiale, specialmente quando si tratta di figure pubbliche che si definiscono cattoliche. Non è la prima volta che la Chiesa cattolica assume una posizione così netta: già in passato vescovi statunitensi e italiani si sono espressi contro politici favorevoli all’eutanasia o all’aborto.
Fonte: The Catholic Thing, 1 luglio 2025