Scuola che “non” verrà: che futuro per i dipendenti e quanto è costata?
In seguito ai risultati di domenica 23 settembre ed alla sonora bocciatura da parte del popolo alla “sperimentazione della scuola che verrà”, alcune considerazioni e quesiti sono d’obbligo. Il popolo ha chiaramente affossato il più importante e forse unico progetto del DECS delle ultime due legislature, come anche la proposta alternativa promossa dal PLR.
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Lo studio di queste possibili riforme, iniziato nel 2013, ha comportato un ingente mole di lavoro, richiedendo al Dipartimento un aumento di forza lavoro con conseguenti nuove assunzioni.
Ciò premesso, l’interrogante chiede al lodevole Consiglio di Stato quanto segue:
Maruska Ortelli - Lelia Guscio – Massimiliano Robbiani
Lo studio di queste possibili riforme, iniziato nel 2013, ha comportato un ingente mole di lavoro, richiedendo al Dipartimento un aumento di forza lavoro con conseguenti nuove assunzioni.
Ciò premesso, l’interrogante chiede al lodevole Consiglio di Stato quanto segue:
- Quale sarà il futuro dei funzionari assunti appositamente per lo studio e l’elaborazione della “Scuola che verrà”? Quante sono le unità lavorative assunte appositamente per il progetto?
- Quanto è costato lo studio e l’elaborazione del messaggio governativo dal 2013 ad oggi?
Maruska Ortelli - Lelia Guscio – Massimiliano Robbiani
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