Mondo, 21 marzo 2019
Benzina, coltello e fascette: il folle piano del senegalese che ha quasi ucciso 51 bambini
Si trattava di un attentato premeditato e pianificato quello di Ousseynou Sy, il senegalese con cittadinanza italiana che ieri ha quasi ucciso 51 bambini dando fuoco a uno scuolabus a San Donato Milanese, nei pressi di Milano.
Su Youtube l'uomo aveva pubblicato un video per dire basta ai troppi naufragi delle carrette del mare. "Non ce la faccio più a vedere i bambini morire mangiati dai pescecani e le donne incinte affogare", si sente nel messaggio destinato a amici e parenti in Italia e in Senegal. Per il 47enne senegalese Ousseynou Sy, padre di due figlie, diventato cittadino italiano nel 2004 dopo aver sposato una ragazza di Crema da cui poi si era separato, l'"Africa doveva rialzarsi" e i suoi connazionali non dovevano più partire per l'Europa, Europa che bisogna punire per le sue "politiche criminali sulla migrazione".
Così ha progettato il suo folle piano. Aveva comprato due taniche con 10 litri di benzina, delle fascette da elettricista e ha deciso di dirottare lo scuolabus con cui accompagnava 51 studenti, due professori e una bidella, dalla palestra alla scuola media Vailati di Crema e ha cercato di raggiungere Linate, da dove "avrebbe voluto prendere un aereo per tornare in Senegal", hanno spiegato gli inquirenti italiani che in serata hanno interrogato Sy per un paio d'ore. Pesanti le accuse a suo carico: strage, sequestro di persona con l'aggravante del terrorismo, non perchè Sy, che "è un cane sciolto" , abbia aderito all'Isis o altre organizzazioni jihadiste, ma per "l'entità del suo gesto".
L'autista, che stando ai racconti dei ragazzi era armato di coltello e anche di pistola (non ancora trovata), ha cosparso i sedili e le cappelliere di benzina e poi si è diretto verso Milano.
"Se non fossero
intervenuti i carabinieri, non si sarebbe fatto male nessuno", ha tentato di giustificarsi il 47enne, che ha alle spalle dei precedenti del 2004 e del 2006 per guida in stato di ebbrezza ed è stato condannato in via definitiva nel 2018 ad un anno per violenza sessuale, davanti ai magistrati. I carabinieri che sono intervenuti per bloccare lo scuolabus, invece, hanno parlato di una situazione che sarebbe potuta degenerare da un momento all'altro. "Se i bambini, i due insegnanti e la bidella sono salvi lo dobbiamo al coraggio e all'organizzazione dell'Arma e al personale della stazione di San Donato Milanese", ha detto il procuratore di Milano Francesco Greco, citato da "Il Giornale".
"I carabinieri hanno compiuto un'operazione che vediamo nei film con le squadre speciali - ha aggiunto - sono riusciti a bloccare il bus e hanno deciso di intervenire" prima che ci fosse una strage. A chiedere aiuto è stato uno studente, che è riuscito a liberarsi dalle fascette con cui gli insegnanti, su ordine di Sy, gli avevano bloccato i polsi e le caviglie ai sedili del bus. I bambini nelle file più vicine all'autista erano stati legati stretti, mentre quelli in fondo meno.
E proprio uno di loro ha preso il cellulare e avvisato i genitori, che hanno a loro volta avvertito i carabinieri. Le ricerche del mezzo dirottato sono scattate immediatamente: lo scuolabus è stato individuato poco lontano da San Donato. L'autista ha speronato diverse auto dei carabinieri, ha sbandato per un centinaio di metri procedendo a zig zag sulla Paullese e poi ha tamponato un'auto con bordo un bambino di 4 anni e si è praticamente fermato contro le barriere Jersey di cemento. Alcuni carabinieri sono riusciti a sfondare il vetro posteriore e a fare uscire i bambini, mentre due militari distraevano il senegalese.