Svizzera, 13 maggio 2019
Riforma fiscosociale federale
Il 19 maggio voteremo anche sulla RFFA, che frutterà all’AVS 2 miliardi all’anno
a cura di Lorenzo Quadri
Domenica prossima, oltre che sul Diktat disarmista dell’UE, voteremo anche sulla RFFA, ovvero la riforma federale sulla fiscalità delle imprese, abbinata ad un finanziamento extra per l’AVS. Un tema certamente importante, dato che in gioco ci sono miliardi di entrate fiscali
e centinaia di migliaia di posti di lavoro.
Abbiamo interpellato alcuni interlocutori, ai quali abbiamo chiesto:
- Favorevole o contrario/a al progetto AVS-riforma fiscale? Perché?
Roberta Pantani Consigliera nazionale Lega
In Consiglio nazionale ho votato a favore della ‘Riforma fiscale e finanziamento AVS’. Lo farò ancora, nonostante l’incognita delle elezioni europee, i cui risultati potrebbero cambiare le carte in tavola. Se da un lato ci troviamo per l’ennesima volta con gli occhi dell’Unione europea puntati addosso, dall’altro i 2 miliardi annui che la Confederazione inserirà nelle sempre più vuote casse dell’AVS per garantire le rendite, porteranno una boccata d’ossigeno a tutti. E per chi, come la Lega dei Ticinesi, da sempre si batte per la tredicesima AVS, questa non può che essere una piccola vittoria, che ci porterà a continuare a lottare su questa strada.
Come si arriva a questa misura compensatoria? L’UE ha confermato la Svizzera sulla ‘lista grigia’ dei paradisi fiscali. La richiesta è chiara: l’imposizione fiscale privilegiata di cui godono le circa 24mila società a statuto speciale presenti nel nostro Paese deve essere abolita in nome di una presunta concorrenza leale sul piano fiscale. Nelle casse federali e cantonali mancheranno di conseguenza 2 miliardi di franchi. La riforma prevede la messa a disposizione dei Cantoni di strumenti fiscali accettati sul piano internazionale grazie ai quali potremo continuare a essere attrattivi per le società oggi fiscalmente privilegiate. Questo ci permetterà di passare sulla white list in caso di accettazione, e quindi di non più essere un ‘sorvegliato speciale’. In caso di bocciatura, potremmo addirittura finire sulla black list. Un piano B, parola del Consigliere federale Ueli Maurer, del resto (ancora) non c’è.
Luca Albertoni Direttore Camera di Commercio
Sono favorevole alla RFFA. Fra i molti elementi sottolineo un aspetto: quello della certezza giuridica. In un contesto mondiale quantomeno agitato, le aziende necessitano di un quadro generale giuridico chiaro e affidabile, anche per quanto riguarda l’imposizione fiscale. Affidabilità tipicamente elvetica e che con l’abolizione degli statuti fiscali speciali per le aziende viene rafforzata in maniera decisiva. Le multinazionali pagheranno di più in cambio della già citata certezza giuridica, le altre aziende, soprattutto le PMI, avranno una pressione fiscale ridotta. Si ristabilisce così anche un’equità fiscale fra le imprese. Il contemporaneo sostegno all’AVS, che riceverà due miliardi all’anno, rappresenta un compromesso senza dubbio intelligente, che permette di affrontare con maggiore serenità le necessarie riforme del primo pilastro delle nostre assicurazioni sociali. La RFFA è quindi un progetto equilibrato, che non ha alternative valide, per cui va sostenuto.
Fabio Regazzi Presidenze AITI, Consigliere nazionale PPD
Sono favorevole, perché approvando il progetto RFFA (Riforma fiscale e finanziamento
dell’AVS) diamo un contributo al necessario e urgente risanamento dell’AVS e parallelamente riusciamo a mantenere anche in futuro l’attrattività
fiscale del nostro Paese, che continuerà a rimanere competitivo in un contesto internazionale sempre più difficile. La riforma fiscale, inoltre, rafforza ancor di più la capacità della Svizzera nell’attirare imprese in grado di generare investimenti e soprattutto impieghi. Ma la riforma non si orienta solo a chi potenzialmente può insediare la propria attività da noi; essa è primordiale soprattutto per le 500'000 PMI, che costituiscono il 99% di tutte le aziende elvetiche, molte delle quali giornalmente sono in concorrenza con tutto il mondo per vendere i propri prodotti sui mercati più interessanti. Sull’altro piatto della bilancia abbiamo la garanzia di un finanziamento supplementare di 2 miliardi di franchi all’anno a favore della previdenza per la vecchiaia che permetterà di ridurre in modo significativo il deficit di finanziamento dell’AVS e di fornire un sostanziale contributo alla salvaguardia delle rendite. Il progetto RFFA va quindi a vantaggio di tutti: della popolazione che invecchia da un lato e delle aziende elvetiche dall’altro. Grazie a un pacchetto equilibrato riusciamo in tal modo a dare una risposta concreta a due problemi urgenti.
Sergio Morisoli Capogruppo UDC in GC
Gli statuti fiscali speciali verranno aboliti. Di conseguenza, se non si fa nulla, per colpa dell’UE, le imprese che attualmente ne beneficiano sottostaranno all’imposizione ordinaria. Il che comporterebbe, per loro, un importante aggravio fiscale. Queste aziende lascerebbero la Svizzera. Esse occupano direttamente circa 150mila persone.
E, soprattutto, generano indirettamente circa 1.6 milioni di impieghi: varie piccole e medie imprese (PMI) elvetiche collaborano infatti con tali società. Pensare che resterebbero comunque, è pia illusione. Non avrebbero motivo per farlo: non è più il fisco che decide quanto tassare ma i contribuenti che decidono dove andare a farsi tassare. Del resto, noi già un anno fa, e non sono state evase, abbiamo presentato una serie di misure fiscali cantonali proprio per scongiurare questo pericolo. Mescolare fisco e socialità non mi piace, come non mi piace mescolare i temi in generali; è un po’ un ricatto verso i cittadini votanti. Meglio però agire a favore dell’AVS in questo modo che attraverso l’iniquo, costoso e dannoso per il ceto medio aumento dell’IVA dell’1.5%. Quindi, SI al classico compromesso svizzero.
Alessandra Gianella Deputata PLR in GC, responsabile Economiesuisse
Sono favorevole alla RFFA perché ci permette di fare un passo avanti in due dossier importanti.
Il progetto crea un sistema fiscale competitivo e conforme agli standard internazionali, con regole uguali per tutte le imprese. Inoltre, rafforza l’AVS, che riceverà un'iniezione di due miliardi di franchi all'anno, garantendo fondi supplementari affinché le rendite possano essere finanziate anche in futuro dando al Primo pilastro un po' di respiro in attesa di una riforma sostenibile. Per me è chiaro: il progetto AVS-riforma fiscale è un progetto equilibrato e di fondamentale importanza per la nostra piazza economica e di ricerca. Per questo motivo voterò SÌ
*Il Mattino Della Domenica