Ticino, 16 settembre 2019
La proposta di Fiscalini: "Pagare parte del salario dei frontalieri in TicinoCoin"
*Di Michele Fiscalini
Il TicinoCoin ambisce a diventare una moneta locale complementare al franco svizzero, mantenendo un cambio fisso 1:1, con lo scopo di sostenere l’economia ticinese che opera in maniera sostenibile, socialmente responsabile e che favorisce l’economia locale. Non passa mese ormai che i media non parlino della questione dei frontalieri che continuano ad aumentare malgrado a livello politico sia stato riconosciuto da anni come uno dei problemi più gravi del Ticino. Tanto bla, bla, bla ma pochi fatti per dare una svolta a questa situazione ormai destinata a peggiorare.
In che misura il TicinoCoin potrebbe contribuire ad alleviare gli effetti negativi di questo fenomeno sull’economia ticinese? Puó sembrare una provocazione che peró, secondo il sottoscritto, merita di essere approfondita: Paghiamo una parte del salario dei frontalieri in TicinoCoin! Per esempio, la differenza tra il salario svizzero e quello che percepirebbero in Italia per la stessa funzione, potrebbe essere versata unicamente in TicinoCoin.
Supponiamo che un impiegato di commercio frontaliero guadagni in Ticino 4’000.- fr (per stare abbondanti…) mentre in Italia con il cambio €/CHF per la stessa funzione ne prenda 2’000.-. Il salario mensile di questo frontaliere sarebbe cosí composto:
• 2’000.- fr che puó convertire in Euro e quindi spenderli in Italia;
• 2’000.- Tic (TicinoCoin) che potrá spendere unicamente in Ticino presso quelle aziende
che rispettano i requisiti etici e ambientali elencati nel regolamento dell’ Associazione TicinoCoin. Uno di questi requisiti, che devono ancora essere stabiliti ufficialmente, potrebbe essere quello di avere almeno l’80% dei dipendenti ticinesi e quindi i frontalieri non superano il 20% (questa % potrebbe essere piú severa e arrivare anche al 100% di manodopera locale).
Così facendo, si ridà ossigeno all’economia ticinese che vuole il bene dei ticinesi e dell’ambiente del nostro Cantone. L’ammontare di TicinoCoin che potrebbero essere spesi in Ticino sarebbe di diversi milioni, un importo che sicuramente farebbe gola a molte aziende locali incendivandole quindi ad operare in maniera piú etica e responsabile. Ció creerebbe un meccanismo che andrebbe a vantaggio di tutta l’economia ticinese con aziende che assumerebbero meno frontalieri impegnandosi anche a favore dell’ambientale.
Si dovrá poi capire se a livello legale una tale misura sia possibile. Il TicinoCoin, oltre a fungere da moneta locale, mira a diventare un marchio di qualità che premia quell’ economia ticinese che ha a cuore il futuro del nostro bel Cantone.
Al momento é pendente un’interrogazione parlamentare. Speriamo di ricevere una risposta dal Governo ticinese entro la fine del 2019 in quanto vorremmo poter iniziare con i primi test pilota nel 2020. Sarebbe ora interessare sapere come la pensano i politici che sono in corsa per le elezioni federali.
*Ideatore TicinoCoin