Svizzera, 02 ottobre 2019
Armi e piani per fabbricare bombe in casa, in carcere 17enne simpatizzante dell'ISIS
Il Tribunale federale ha confermato la detenzione di un 17enne, residente nel canton Ginevra e in possesso del passaporto svizzero, simpatizzante dello Stato islamico (ISIS) e nella cui abitazione sono state trovate armi e piani per fabbricare bombe. Il giovane è accusato di aver violato la legge che vieta legami con organizzazioni terroristiche e di infrazione sulla legge sulle armi.
Dalla fine dello scorso giugno, la giustizia minorile del canton Ginevra indagava sul ragazzo, in seguito a un segnalazione del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC).
Durante una perquisizione nel domicilio del 17enne, gli inquierenti hanno trovato tre pistole a aria compressa, due coltelli, un machete, due telefoni cellulari e un anello che presenteva un sigillo del gruppo dello Stato Islamico. Tra i file e i documenti

sequestrati c'erano anche istruzioni per fabbricare una bomba.
Il giovane viveva a casa di sua madre con i suoi fratelli e sua sorella. Non va a scuola e non ha un lavoro. Durante le sue udienze, ha negato qualsiasi fede religiosa o vicinanza all'ISIS. Secondo lui, sarebbe caduto sotto l'influenza di un "guru" che lo avrebbe convinto a nascondere le armi e lasciarlo usare il suo computer.
Nel motivare la sua decisione, il Tribunale federale sottolinea che una detenzione preventiva di un mese prima di una sentenza è una misura eccezionale nel caso di un minore. Ma ritiene che le condizioni per tale misura – sospetti fondati di rischio di fuga e collusione - siano realizzate in questo caso sulla base del rapporto del SIC, dei risultati della perquisizione e delle dichiarazioni del giovane.