Ticino, 22 ottobre 2019
SOS Ticino salva un iraniano che doveva essere espulso
Continuano le prodezze di Sos Ticino, l’associazione diretta dalla $ocialista Chiara OrellI Vassere che assicura la protezione giuridica degli asilanti. Non a gratis bensì in cambio di 2218 franchi a testa, gentilmente versati dalla Confederazione e quindi da tutti i contribuenti.
Tra i recenti casi spicca il tentativo (riuscito!) di evitare il rimpatrio di un iraniano che ha chiesto asilo politico in Svizzera solo perché suo fratello ha sposato una donna senza il consenso della di lei famiglia. A difendere il cittadino iraniano è stata una dipendente di Sos Ticino, tale signora Giuseppina Santoro, che è andata al Tribunale amministrativo federale (Taf) per contestare la decisione della Segreteria di Stato della migrazione (Sem).
Il 29 marzo 2019 la

Sem aveva ricevuto la domanda d’asilo dell’uomo e, dopo le audizioni del caso, il 27 maggio l’aveva respinta, pronunciando nel contempo l’allontanamento dell’uomo. Ma la signora Santoro è riuscita a far annullare questa decisione per un vizio di forma. Prima di esprimersi sull’uomo in questione, si legge nella sentenza pubblicata ieri dal Taf, la Sem avrebbe dovuto vagliare il caso del fratello, anch’egli giunto a Chiasso dopo il poco gradito matrimonio in Iran.
Quindi la Sem dovrà rivalutare il caso e se risulterà che i due uomini sono davvero in pericolo a causa di quelle nozze non accettate dalla famiglia di lei, dovrà concedere loro l’asilo. Grazie alla signora Santoro di Sos Ticino. E grazie ai soldi dei contribuenti.