Ticino, 22 aprile 2020
Il 4 maggio l'allineamento con la Confederazione. Gobbi: "Dati incoraggianti, ma..."
Poco (o quasi) cambia in Ticino. Il Consiglio Federale ha approvato la richiesta del Ticino per un’ulteriore e ultima finestra di crisi fino al 3 maggio. Rimane in vigore la chiusura per tutte le attività, per gli alberghi vale la regola delle cinquanta persone.
I cantieri restano chiusi, ma adesso le lavorazioni di estrazione della pietra, all’aperto o al chiuso, sono possibili con 15 persone presenti e non solo con 10 come settimana scorsa. Responsabili del rispetto delle norme igieniche e di distanza sociale sono le aziende e in loro assenza i committenti.
Le ditte (ad esclusione di quelle che appartengono alla filiera socio-sanitaria, chimico-farmaceutica, medicale e alimentare), possono impiegare il 60% dei loro effettivi, se essi superano le dieci persone, previa autorizzazione.
Lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta, assieme alla Polizia, vigila sul rispetto delle norme.
La novità è che viene detto che “se non vi saranno repentini cambiamenti sul fronte sanitario, a partire dal 4 maggio ci si allineerà” al resto della Svizzera.
Le parole dei protagonisti:
Vitta: “Chiediamo di sostenerci in questa fase di allentamento graduale. Berna ha concesso un’ulteriore e ultima finestra di crisi. Dal 4 maggio saremo allineati alla Confederazione. Fino al 3 maggio rimangono alcune restrizioni. Siamo consapevoli che sono settimane impegnative per imprenditori e attori economici. Uniti dovremo remare tutti affinché l’economia possa rilanciarsi e l’occupazione possa essere mantenuta. Ci attendono mesi impegnativi. L’amministrazione cantonale opererà a regime ridotto fino al 4 maggio. Il cambiamento ha toccato nel profondo tutti noi, ci ha posto dinanzi a una condizione nuova che ci ha spaventate. Le sicurezze e le certezze che facevano parte della nostra vita sono crollate. Il virus ci ha costretti a limitare al minimo le relazioni umane. Ognuno di noi fa la sua parte e i risultati dell’importante sforzo collettivo siamo riusciti a contenere la diffusione del virus”.
De Rosa: “I ricoveri si sono dimezzati. Un calo si è verificato anche in cure intense. Dati incoraggianti che devono stimolare a proseguire con fiducia consapevoli che tutto il Ticino ha saputo reagire in modo compatto e in maniera esemplare all’emergenza sanitaria. Ma non dobbiamo abbassare la guardia: tra

gli intubati ci sono anche pazienti con meno di 40 anni. Dietro a ogni numero c’è una storia di una persona e di una famiglia. Oggi ci sono stati 4 decessi, di cui 1 in casa per anziani. A chi sta vivendo il lutto esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza. La situazione resta difficile. Nelle case per anziani ci sono stati 133 decessi per Covid-19. Ci rincuora il fatto che tanti anziani sono riusciti a superare la malattia. Il virus è ancora qui e dobbiamo attenderci un aumento di casi con l’allentamento delle misure. Siamo certi che tutti noi cittadini possiamo fare molto per proteggere noi stessi e gli altri. Continuiamo con la stessa tenacia e rispettando le regole. È necessario procedere a piccoli passi e analizzare l’effetto delle nuove misure. Occorre dare tempo alle nuove fasi di concretizzarsi. Fino al 31 maggio restano garantiti i servizi dei checkpoint.
Bertoli: “Il Consiglio federale vuole andare verso la riapertura delle scuole. E tutti i Cantoni vogliono andare in questa direzione. Ma tutti i Cantoni stanno studiando come. Il DECS ha messo a punto dei modelli che, sostanzialmente, prevedono una presenza a scuola nelle sei settimane di metà classe per volta. L’idea è di avere piccoli gruppi gestendo la distanza in questo modo. Evitare il più possibile la mensa. Questo è in grandi linee il disegno, anche se sarà più articolato chiaramente. Anche a settembre ci saranno delle differenze”.
Gobbi: “Se c’è un allentamento delle misure, lo possiamo fare perché ci sono dati sanitari che lo permettono. L’allentamento non deve essere frainteso. Continuano a essere valide le norme di igiene . I controlli alla frontiera rimangono anche nelle prossime settimane perché la crisi del coronavirus non si va a risolvere. Oggi ci sono stati 40 respingimenti alla frontiera. Dal 12 marzo ad oggi sono stati fatti quasi 9mila controlli. Questa settimana sono già stati svolti 72 controlli senza nessuna multa, a testimonianza di come la popolazione sta reagendo bene. Polizia Cantonale e Polizia comunali c’è solo 1 un caso positivo e un agente in quarantena. Sono 269 i civilisti a supporto delle case anziani o dei centri. È un importante supporto da parte della Confederazione. Facciamo sempre attenzione e rispettiamo le regole. Lo ripeto: da domani non è 'curt bandida'".
