Mondo, 22 maggio 2020
In Nuova Zelanda si pensa alla settimana lavorativa di quattro giorni per rilanciare il turismo
Il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern (nella foto) ha dichiarato mercoledì che i lavoratori potrebbero approfittare di ferie aggiuntive e di una settimana lavorativa di quattro giorni in modo da rilanciare l'economia neozelandese in difficoltà a causa di sette settimane di restrizioni legate al coronavirus.
Ardern ha affermato di voler incoraggiare idee creative e offrire "flessibilità", con l'obiettivo di favorire la ripresa economica. Tra le iniziative proposte vi è l'introduzione della settimana di quattro giorni e la concessione di più vacanze per stimolare la spesa nei settori turistici e alberghieri, particolarmente colpiti dalla crisi.
"Questo è un momento eccezionale e dovremmo essere pronti a prendere in considerazione idee straordinarie", ha detto alla stampa, dicendo che non aveva "escluso nulla".
Secondo la signora Ardern, ci sono "molte opzioni e dobbiamo
essere aperti di spirito".
Dopo aver incontrato martedì rappresentanti del settore turistico, il Primo Ministro ha affermato che l'esperienza del telelavoro durante il confino ha dimostrato come i lavoratori possano essere più produttivi in cambio di una maggiore flessibilità.
Secondo lei, la settimana di quattro giorni potrebbe essere un'opzione, a condizione che i datori di lavoro siano disposti a provare. "Vediamo se potrebbe funzionare [...] perché sicuramente aiuterebbe il turismo in tutto il paese", ha detto.
La Nuova Zelanda, che ha una popolazione di cinque milioni, ha finora gestito l'epidemia in modo relativamente efficiente.
Finora, solo 1'503 casi di COVID-19 sono stati segnalati in Nuova Zelanda mentre si registrano 21 decessi attribuiti al virus. I confini del paese rimangono chiusi ai viaggiatori stranieri, ma i residenti sono liberi di viaggiare all'interno del paese.