Sport, 06 luglio 2020
Errori e autoreti (2!) condannano il Lugano! Ma come si fa a giocare alle 16?
Un buon primo tempo non è bastato ai bianconeri per conquistare punti contro l’YB. Eppure le occasioni non sono mancate, ma il caldo infernale di Berna fa sorgere molti dubbi
BERNA – YB – Lugano 3-0. Il tabellino finale della sfida disputata ieri dai bianconeri a Berna non ammette repliche, almeno stando alle statistiche vere e proprie, ma sul secondo KO incamerato da Sabbatini e compagni dopo la ripresa della stagione dopo l’interruzione dovuta al Coronavirus pesano tanti, troppi fattori che, in un modo o nell’altro, sottolineano alcuni limiti della formazione guidata da Jacobacci.
Primo fra tutti la difficoltà nel trovare la rete, nonostante un gioco intelligente. In campo si vede anche un fraseggio interessante, mirato a creare quelle ripartenze che tanto care sono alla truppa bianconera, ma quando si arriva dalle parti del portiere avversario… la lucidità manca. Prova ne è il clamoroso errore dell’esordiente Sasere – la giovane età può essere l’unica vera attenuante – che poteva indirizzare in tutt’altra maniera un match condizionato dalle due (!) pazzesche autoreti di Yao.
Così come accaduto a Ginevra due settimane fa, anche ieri il terzino ha depositato la sfera alle spalle dell’incolpevole Baumann e, ad essere onesti, parlare di sfortuna

non sarebbe neanche del tutto corretto. In entrambe le occasioni la sua postura in campo è stata determinante per l’esito nefasto dell’azione e se parti dallo 0-2 a Berna… diventa complicato.
Parlando di Berna – e non solo – e del caldo che i ragazzi scesi in campo ieri al Wankdorf hanno dovuto affrontare, viene automatico chiedersi il senso di giocare in settimana dalle 18.30 in poi, mentre la domenica il fischio d’inizio delle sfide viene dato alle 16. Un caldo infernale, un’umidità incredibile. Si dice sempre che la salute dei giocatori – e non solo – va messa prima di tutto, ma allora perché non disputare gli incontri ugualmente di sera tenendo conto che siamo a luglio?
È vero che, col calendario classico della Super League, i giocatori sono abituati a giocare anche in estate… ma non ogni 3 giorni. Non dopo una pausa forzata di mesi e mesi. Va bene che si è voluto concludere (anche giustamente) la stagione per interessi anche economici, ma mettere a repentaglio la salute dei giocatori costringendoli a giocare in condizioni tanto estreme appare davvero senza senso…