"A prima vista, l’agenda scolastica ufficiale 2020/21 elaborata dal Decs di Manuele Bertoli con l’aiuto dei funzionari del DSS sembra un manuale di lotta alla Che Guevara, una “magna carta” del pensiero unico, pagata con i soldi dei contribuenti e imposta a tutti gli allievi giovani in tutto il Cantone". Inizia così il comunicato stampa con cui l'UDC prende posizione in merito alla polemica dell'agenda.
"Grafica e contenuti veicolano dei messaggi che fanno credere ai giovani che ci siano tanti diritti dei bambini senza obblighi e che chi vuole cambiare le cose non deve capirle e affrontarle con i mezzi democratici e culturali, ma che basti alzare i pugni, scendere in piazza e gridare contro i “politici che si comportano come bambini”. Mentre i docenti e genitori faticano giorno dopo giorno per accrescere nei ragazzi la conoscenza, l’autocoscienza, la responsabilità, il rispetto e la capacità di giudicare il mondo partendo da esperienze positive e costruttive, DECS e DSS li istigano alla rabbia e alla protesta facile, idealizzando delle figure giovanili che sono diventate o sono state strumentalizzate da esperti di relazione pubbliche (vedesi Greta) per diventare degli eroi della piazza", recita ancora la nota.
"Con i suoi messaggi plateali, il DECS con aiuto del DSS attraverso l’agenda scolastica ufficiale banalizza delle questioni importanti come la salvaguardia del territorio e dell’ordine, il rispetto reciproco, la civiltà, il commercio, il benessere, la democrazia e