Ticino, 13 novembre 2020

Il ticinese DOC che conquista gli States

Esce sabato 14 novembre “Olimpio”, lo scanzonato libro di Alan Del Don, Federico Casellini e Pierluca Ferracin: “In questo tribolato 2020 ci dev’essere spazio anche per un sorriso”.

Da Paudo a New York. Dalla stalla in Valle Morobbia, dove è nato, alle stelle (e strisce) del firmamento della cucina internazionale. “Olimpio” è il protagonista del libro (Sgaffy Editori) scritto da Alan Del Don, Federico Casellini e Pierluca Ferracin, alla loro opera prima. Fin dalla tenera età trascorre più tempo al grotto del nonno Orfeo che a casa. Mentre la mamma Diletta lavora come cameriera lui impara man mano i trucchi del mestiere. A 4 anni griglia il primo cervelat, tre anni più tardi è la volta delle costine, per le quali nutre una passione smisurata. Il destino, per lui, è segnato: una vita dietro i fornelli. Anche perché a scuola non se
la cava per nulla bene, l’apprendistato da selvicoltore (anzi: da boschiröö) è un mezzo disastro, in amore arriva una delusione dietro l’altra. Va un po’ meglio nello sport: dopo aver tentato con varie discipline sembra aver trovato finalmente nel calcio la sua valvola di sfogo, spronato dall’exploit della Nazionale svizzera ai mondiali americani del 1994, ma è solo una chimera. Ecco dunque che non gli resta che la gastronomia. Ha talento, e ne è perfettamente cosciente. Certo, i suoi piatti sono assai strampalati e spesso improbabili. Non è uno da nouvelle cuisine, l’Olimpio, o da Tripadvisor. Ma dà l’anima per eccellere, si applica. Ci mette il cuore.
Così dopo la scuola reclute ad Andermatt ed aver preso atto a malincuore che l’amato nonno è scappato in Brasile con il biglietto di sola andata, parte a sua volta per un viaggio della Svizzera in 80 giorni in motorino, il “mozz” come lo chiama lui. Olimpio vuole scoprire le delizie e le ricette tipiche degli altri cantoni. L’obiettivo è quello di arricchire il curriculum per essere pronto a subentrare al nonno Orfeo nella gestione del grotto. Impara la raffinata arte degli spätzli glaronesi (e viene pure inseguito dai solerti agenti della Kantonspolizei), dei pop-corn del Kinderzoo del circo Knie a Rapperswil-Jona, del Rakete (sì, il gelato più amato dagli svizzeri e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel) e del formaggio e del cioccolato della
Gruyères. A Sachseln, nel centro esatto della Confederazione, si mette persino a produrre il “Betullino”. Al Kulm Hotel di Sankt Moritz il Felix Brüttisellen, prossimo alla pensione,
gli dispensa invece utili consigli su come ci si deve comportare con gli ospiti. Olimpio è diligente, tranne quando si fionda nel letto di Rihanna (sì, proprio lei) con solo il grembiule (rigorosamente da cucina) addosso. Scopre addirittura la ricetta segreta della salsa del pollo al cestello di Attinghausen e dopo aver fatto un po’ di gavetta durante i carnevali ticinesi è finalmente pronto per la prima stagione al grotto. È un successo. C’è la coda come in estate al San Gottardo. Tutto va a meraviglia. Anche negli affetti, dato che Olimpio si sposa con Fiona. Ed è proprio durante il viaggio di nozze che scrive una pagina di storia: vince una gara culinaria in
California convincendo nientemeno che un certo Joe Bastianich. La Svizzera pende dalle sue labbra. E come se non bastasse per Olimpio si apre la prospettiva di ampliare l’attività negli States. Ma la lontananza da casa pesa, eccome.
“Attraverso il personaggio di fantasia di Olimpio vogliamo descrivere il ticinese DOC, vero, genuino, fra mille pregi ed altrettanti difetti. Nessuno crede veramente in lui, ma nonostante ciò riesce ad emergere. Questo deve fungere da stimolo, nella vita reale, per coloro che hanno paura ad osare, che temono di sbagliare.
Non abbiate paura, lanciatevi”, sottolineano i tre autori. Ma il libro, aggiungono, mira altresì ad essere un’occasione “per sorridere in questo malaugurato 2020. La pandemia ha stravolto le nostre vite. Ci ha fatto piangere. Speriamo davvero, con ‘Olimpio’, di riuscire a strappare un sorriso ai lettori e a far pensare ad altro anche solo per un attimo. Ne abbiamo tutti bisogno”.
 
Contatto/informazioni
 
Alan Del Don 079/319.17.04
Federico Casellini 079/686.44.01
Pierluca Ferracin 079/819.46.22

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