Il tempo della nostra libertà è come se fosse in un'altra epoca. I diritti assolutamente normali, sembrano una pallida chimera. Dei burattini nascosti nell'ombra, stano attaccando l'umanità, imponendogli delle strane regole, per cambiare la sua natura. Ideologie pagane, impongono gradualmente la loro schiavitù, usando dei falsi slogan, nel riguardo della democrazia. Il "Nuovo Ordine" del mondo è basato su una bugia, usata strategicamente come un'arma molto buona. I magnati dell'ingiustizia, sono pagati dall'alto per dire delle verità confuse con l'odore di grandi bugie.
Fraternizzati in tutto il mondo, parlamenti e governi, senza alcun rimorso, ci hanno riempito la testa di sciocchezze. I coccodrilli, mostrano pieta compassionevole e con i loro occhi lacrimanti ci calpestano la nostra libertà. Dalla terra, dall'erba verde, solamente, il Signore lo sa, da dove, è apparsa, così all'improvviso, l'odiosa pandemia, offrendo pienamente il pretesto di una dittatura globale, con abusi di potere per motivi medicali. Mi sembra che questa guerra non è contro la malattia, ma è contro la Santa Croce, contro la fede e la scuola e a tutto ciò che significa oggi, libertà di pensiero, libertà di movimento, libertà di parola. E, se Dio ci protegga di questa grave malattia, la piaga della dittatura è il peggior veleno, perché deruba l’uomo della sua eredità divina, impiantata dentro di noi, dallo stesso Dio, quando ha costruito la nostra natura!
In futuro tutto diventerà “tele”
Questi giorni mi domandavo, perché parlare degli atleti dell'anno, nell'anno senza spettatori sugli spalti? Invece ho capito subito che oggi, possiamo fare qualsiasi cosa, perché non ci succederà niente. E se non ci fossero mai spettatori? Saranno i telespettatori. È un momento nel mondo in cui tutto diventa "tele". Telelavoro, telefilm, giochi televisivi, teleconferenze, tele riunioni di famiglia e tante altre cose che non nomino, per riempire le nostre vite limitate ai quattro muri di casa nostra. Gli stadi e le sale sembrano tristi, ma ci abitueremo facilmente. Scommetto che se domani vedessimo affollato il Cornaredo di Lugano, avremmo già paura. Quindi, può esistere lo sport senza un pubblico dal vivo. Penso addirittura che lo sport subirà una mutazione importante e sarà definitivamente staccato dalla sua vecchia essenza, quella di rappresentazione per spettatori in carne e ossa, di happening, a cui bisogna venire di persona per annusare l'erba, il parquet, il sudore dei combattenti e l’odore della birra gadget della persona accanto. Come nel vicino futuro, probabilmente che scompariranno gli edifici per uffici, così sarà anche per gli stadi, che per quanto concerne gli spettatori diventeranno la storia. Se le persone si incontrano virtualmente in superfici create dal computer, dove possono lavorare insieme senza esserci di persona, così, a parte gli spogliatoi, sarà per gli stadi. Tutto ciò che sarà oltre il campo, diventerà fisicamente, inutile. Tribune, parcheggi, strade di accesso non serviranno più a niente.
Le tifoserie canteranno, ma ogni tifoso lo farà da casa sua, e saranno ascoltate e viste allo stadio grazie agli ologrammi. Gli spettatori potranno abbracciarsi elettronicamente con gli atleti, dunque sarà una meraviglia. Ad un certo momento non ci ricorderemo nemmeno com'era prima, allo stadio. Questo calcio conosciuto fino a ieri, ci apparirà come una cosa bizzarra, quasi come ci sembra ora che fosse ai tempi in cui i signori calciatori giocavano con il basco in testa. Lo stesso succederà con tutte le altre discipline. Avremo arene bellissime, più belle e molto, ma molto più economiche di quelle reali. Vi sembra una follia? Significa che non siete stati presenti su questo pianeta nell'ultimo anno. Nessun problema. Presto ognuno avrà il proprio pianeta su cui rifugiarsi. Il pianeta con il razzismo e il pianeta senza razzismo, il pianeta degli adoratori di Maradona e quella di coloro che pensano che fosse un ladro talentato, il pianeta di chi vuole vedere uno sport dove il doping sarà alla scelta degli sportivi, e anche il pianeta dove tranquilli potrete fare “corsi di masturbazione” seguiti da un master, finanziati dagli extraterrestri della nostra Confederazione! Come? Esiste già?! Vedete? Ci siamo già teletrasportati nel piccolo, grande, spazio cosmico!
La prima generazione uccisa dalla “pandemia del telefonino”
Ho paura del coronavirus come da un camion che può calpestarmi. Stando attento, invece, posso sfuggire a millimetri. La fine del mondo non avvera per la colpa del Coronavirus o di un’altra pandemia, ma per la colpa del telefonino. Il telefonino ha confiscato l'amore e ha installato la dittatura della solitudine. Finché il telefono era legato ad un filo, l’uomo era libero! La tecnologia non rivoluziona, ma solamente ti semplifica la vita. Se hai soldi. I quattro cavalieri della tecnologia sono Google, Amazon, Facebook e Apple. Giocare all’oratorio è stato sostituito dal gioco nell'illusione della malvagia prigione nel palmo della tua mano. Questa prigione prende piede e non ti lascia andare. Le barre sono sicure e, una volta catturate, non hai scampo. Se esiste una cospirazione globale, allora deve essere cercata qui. Il virus ti perdonerà. Il diavolo del telefonino no. Durante la mia giovinezza, per strada, non importava quanto fossi affrettato, errai colto da un sorriso accidentale o non, almeno di una bella ragazza. Oggi, tutte le ragazze, belle o brutte, vedono sul telefonino solo dei principi azzurri, modellati dalle anfetamine e altre porcherie. Il dispositivo che usano è come, i cavalli che una volta tiravano la calesse e indossavano occhiali, da cavallo, per guardare sempre in avanti. La giovane popolazione del pianeta, anemica e senza immunità, da New York a Tokyo e Hanoi, da Parigi a Chiasso è stata irrimediabilmente catturata da questo utile virus.
Utile, dico io, fino a un certo punto. Il punto in cui termina il dialogo, inizia la conversazione necessaria e inizia il nulla, l'offerta di attrazioni facili, maleducate, sporche, sexy. Tutti guardano i ragazzi con soldi che mostrano tagli di capelli senza senso, ultimamente lo stile della gioventù hitleriana e macchine fangose, i leader delle bande del quartiere. Il telefonino è il farmaco attraverso il quale si trasmettono segnali e i dialoghi vengono generalmente abbandonati. Nessun governo ha posto limiti agli affari della morte dell'anima attraverso l'abuso telefonico. In effetti, l'individuo non parla al telefono, ma il telefono assume il ruolo di proprietario, invertendo i ruoli. La sensibilità, l'amore per i genitori, l'ambizione di diventare qualcuno si sono sgretolati nel mondo subculturale in cui regna il telefonino ad alte prestazioni, capace nel distruggere la psiche e l'anima di un bambino. Una parte moriremo del Coronavirus.
Nessuno invece sfuggirà al diavolo che è gestito da un'industria miliardaria, il telefonino! Pronto, la Gadget Generation, pronto! Quando ero abbonato alla rivista dei fumetti, Pif Gadget, voi, la Gadget Generation non eravate nemmeno nati. Carissimi, non è stato facile neanche per noi! Siete i nostri figli fatti con l'antenna puntata sulla Radio Vaticana e con i preservativi scaduti portati dai nostri nonni dall'America. Vi abbiamo cresciuti duramente, molto duramente e ora ci sentiamo soddisfatti e vi amiamo. Sì c’è l’abbiamo fatta. Guarda, il mostro del mio vicino, sta guidando uno triciclo elettrico! Passa davanti alla chiesa e sputa! Wow, così piccolo e cammina su uno triciclo elettrico! Quanto vecchio è? Ha trentadue anni. Sì, così piccolo e già sputa. Attraverso la mascherina sicuramente! È troppo dolce. Si spolvera anche il naso e vive ancora con i genitori. Carissimi, da Maradona avete preso solamente il vizio, non il talento. Cosa fate adesso, ragazzini neo-marxisti? State portando Pablo Neruda e le sue famose poesie, fuori dalle biblioteche? Perdonatemi, avevo dimenticato che le vostre biblioteche sono sui telefonini e se togliamo le batterie siete finiti! Dalla pandemia del telefonino, come vi dicevo prima!
L’amore nell’era di Facebook
Sono forse, tra i pochi rimasti senza un account Facebook. Non l'ho so per quale filosofia non l’ho fatto ma, semplicemente non mi ha tentato o non ho sentito il bisogno. Ho ascoltato nel tempo i pro e i contra e ho capito cosa perdo