Lo scorso agosto l'avvocato e granconsigliere UDC del canton Soletta Rémy Wyssmann aveva chiesto la pubblicazione dei contratti tra l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e i produttori di vaccini contro il coronavirus, secondo il principio della trasparenza. L'UFSP si era rifiutato, spiegando che "la divulgazione richiesta indebolirebbe gli interessi politici ed economici della Svizzera nei negoziati attuali e futuri".
Alla fine, l'UFSP dovrà comunque pubblicare i contratti con i produttori di vaccini, come riferisce la "Aargauer Zeitung". Alla richiesta di Wyssman è infatti seguita una procedura di conciliazione che si è conclusa con un nuovo rifiuto dell'Ufficio federale. "Come 'contentino', l'UFSP si era offerto di inviarmi i contratti con i produttori di vaccini contro l'influenza suina e aviaria, alcuni dei quali sono stati pubblicati da anni", dice il signor Wyssmann. Dopo questa "concessione minima", il politico UDC aveva deciso di attenersi alla procedura di conciliazione.
Giovedì l'Incaricato federale della protezione dei dati e dell'informazione, Adrian Lobsiger (nella foto) si è detto d'accordo con Wyssmann e ritiene che "l'UFSP deve ascoltare le imprese interessate - cioè i produttori di vaccini - e garantire l'accesso ai contratti secondo la legge della proporzionalità". In altre parole, per il commissario federale, l'UFSP deve rendere pubblici
Alla fine, l'UFSP dovrà comunque pubblicare i contratti con i produttori di vaccini, come riferisce la "Aargauer Zeitung". Alla richiesta di Wyssman è infatti seguita una procedura di conciliazione che si è conclusa con un nuovo rifiuto dell'Ufficio federale. "Come 'contentino', l'UFSP si era offerto di inviarmi i contratti con i produttori di vaccini contro l'influenza suina e aviaria, alcuni dei quali sono stati pubblicati da anni", dice il signor Wyssmann. Dopo questa "concessione minima", il politico UDC aveva deciso di attenersi alla procedura di conciliazione.
Giovedì l'Incaricato federale della protezione dei dati e dell'informazione, Adrian Lobsiger (nella foto) si è detto d'accordo con Wyssmann e ritiene che "l'UFSP deve ascoltare le imprese interessate - cioè i produttori di vaccini - e garantire l'accesso ai contratti secondo la legge della proporzionalità". In altre parole, per il commissario federale, l'UFSP deve rendere pubblici
i contratti quando ne viene fatta richiesta.
Dopo Wyssman, altri politici avevano poi chiesto che i contratti con i produttori di vaccini fossero resi pubblici. Lo scorso settembre, sono state fatte richieste durante la sessione parlamentare per rivelare le clausole dei contratti con Pfizer e Moderna. Due deputati volevano risposte sugli aspetti finanziari e sulla responsabilità in caso di effetti collaterali. Stefanie Prezioso (EàG/GE) ha chiesto informazioni sul prezzo del contratto con Moderna, Jean-Luc Addor (UDC/VS) si è interrogato sulle clausole che esonerano i produttori di vaccini da qualsiasi responsabilità.
E mentre l'UFSP non ha ancora reagito e potrebbe opporsi alla raccomandazione dell'Incaricato federale della protezione dei dati e dell'informazione, Wyssman ha promesso che non demorderà. "Se l'UFSP emette una decisione, porterò il caso al Tribunale amministrativo federale", ha detto all'Aargauer Zeitung.
Sempre sulle colonne della "Aargauer Zeitung", l'associazione mantello delle aziende farmaceutiche, Interpharma, teme gravi conseguenze se fossero resi pubblici i contratti. Il motivo? La Confederazione e i produttori di vaccini interessati hanno concordato la riservatezza durante i negoziati. "In caso di divulgazione, la Svizzera potrebbe essere in violazione del contratto, il che danneggerebbe l'affidabilità del paese come partner contrattuale e potrebbe avere conseguenze a lungo termine", spiega l'associazione.
Dopo Wyssman, altri politici avevano poi chiesto che i contratti con i produttori di vaccini fossero resi pubblici. Lo scorso settembre, sono state fatte richieste durante la sessione parlamentare per rivelare le clausole dei contratti con Pfizer e Moderna. Due deputati volevano risposte sugli aspetti finanziari e sulla responsabilità in caso di effetti collaterali. Stefanie Prezioso (EàG/GE) ha chiesto informazioni sul prezzo del contratto con Moderna, Jean-Luc Addor (UDC/VS) si è interrogato sulle clausole che esonerano i produttori di vaccini da qualsiasi responsabilità.
E mentre l'UFSP non ha ancora reagito e potrebbe opporsi alla raccomandazione dell'Incaricato federale della protezione dei dati e dell'informazione, Wyssman ha promesso che non demorderà. "Se l'UFSP emette una decisione, porterò il caso al Tribunale amministrativo federale", ha detto all'Aargauer Zeitung.
Sempre sulle colonne della "Aargauer Zeitung", l'associazione mantello delle aziende farmaceutiche, Interpharma, teme gravi conseguenze se fossero resi pubblici i contratti. Il motivo? La Confederazione e i produttori di vaccini interessati hanno concordato la riservatezza durante i negoziati. "In caso di divulgazione, la Svizzera potrebbe essere in violazione del contratto, il che danneggerebbe l'affidabilità del paese come partner contrattuale e potrebbe avere conseguenze a lungo termine", spiega l'associazione.