Sport, 05 agosto 2022
Il Lugano si inchina: ora servirebbe l’impresa
Lo 0-2 casalingo di ieri sera contro il Beer Sheva mette i bianconeri con le spalle al muro: il cammino europeo rischia già di finire
LUGANO - 20 anni di attesa per 90’ senza vere occasioni da rete (e 2 gol subiti). Potremmo sintetizzare così quanto visto ieri sera a Cornaredo dove il Lugano è tornato a disputare un match europeo nel suo vero stadio, ma non è riuscito a fare neanche il solletico agli israeliani del Beer Sheva nel terzo turno di preliminari di Conference League.
Eppure la truppa di Mattia Croci-Torti poteva far leva su una condizione fisica sulla carta migliore, visto che il campionato israeliano non è ancora iniziato, ma anche questo non è bastato. Troppo corta la coperta bianconera, troppi gli errori in fase di costruzione (specie nel secondo tempo quando gli ospiti hanno abbassato il ritmo lasciando il pallino del gioco nei piedi di Sabbatini
e compagni), troppo sterile la fare offensiva col solo Bottani a provarci nella prima frazione.
Alla fine agli israeliani sono bastate tre occasioni nel primo tempo per fare centro una volta e un contropiede nella seconda frazione per chiudere sul 2-0 la contesa di andata e mettere una serissima ipoteca sul passaggio del turno.
Sì perché ora al Lugano servirà l’impresa, la partita perfetta in trasferta (dove in Europa League qualche anno fa perse rocambolescamente per 2-1) per ribaltare il tutto e non salutare così presto quel cammino europeo conquistato con la strepitosa vittoria in Coppa Svizzera. Ma senza innesti di valore neanche il Crus (non ce ne voglia, anzi…) può fare miracoli.