Più di 7000 richiedenti l'asilo sono stati naturalizzati in Svizzera negli ultimi vent'anni, anche se la loro domanda d'asilo è stata respinta e avrebbero dovuto quindi lasciare il paese. Lo riporta la “Weltwoche”, un'informazione confermata dalla Segreteria di Stato della migrazione che precisa che tra il 2003 e il 2022 sono state ammesse “provvisoriamente” circa 100'690 persone, ossia persone la cui domanda di asilo è stata respinta ma non possono essere espulse. Questo è il caso, ad esempio, quando la persona è a rischio di persecuzione o tortura se torna nel proprio paese d'origine. Anche il portavoce della SEM Lukas Rieder conferma che il sette percento di questi, che corrisponde a 7048 persone, è ora naturalizzato.
Le oltre 7000 persone ammesse provvisoriamente che hanno ricevuto la cittadinanza svizzera sono tuttavia state naturalizzate ai sensi della vecchia legge sulla cittadinanza svizzera, in vigore fino alla fine del 2017. Secondo la SEM oggi questo non è più possibile. Secondo la nuova prassi, in vigore dall'inizio del 2018, solo le persone che hanno già un permesso di soggiorno possono essere naturalizzate.
Oggi le persone la cui domanda d'asilo è stata respinta possono comunque richiedere un permesso di soggiorno per casi di rigore. Se la persona riceve un permesso di soggiorno di tipo B, che normalmente si rinnova annualmente, come dice la SEM, dopo un soggiorno di dieci anni con un permesso B, a una persona può essere concesso un permesso di domicilio permanente C e, teoricamente, potrebbe anche richiedere la naturalizzazione.