La trasmissione di Falò andata ieri in onda sulla RSI ha spinto la Lega dei Ticinesi a scrivere un comunicato su quanto riferito nel servizio. Incentrata sul tema delle previste misure di risparmio cantonali per il 2024, il movimento di Via Monte Boglia critica la trasmissione per essere stato “l’ennesimo atto di parzialità e mancanza di equidistanza informativa da parte della RSI” e si dice “non sorpresa vista l’impostazione comunicativa e di bassa partigianeria imposta da Reto Ceschi come capo dell’informazione a Comano”.
Se da una parte riconosce che vi è stato un confronto durante il dibattito, la Lega ha giudicato i tre servizi sulla questione delle misure di risparmio come “tendenziosi, monocolore e pretestuosamente di parte”. Il primo servizio viene criticato per aver dato la parola soprattutto a docenti cantonali “senza evidenziare che la spesa del DECS - ad esempio - ha superato la cifra di 1 Miliardo di franchi di spesa totale, ossia un franco su quattro dei costi cantonali”, come viene criticato il fatto che non è stato citato il fatto che “il salario medio del corpo docenti è di circa 110mila franchi cui vanno aggiunti i benefit a livello di ore d’insegnamento e settimane di vacanze, ulteriori elementi volutamente sottaciuti dal servizio della RSI”.
Per i leghisti la trasmissione di Falò è stata quindi “l’ennesima perla di parzialità della RSI”, che conferma la posizione favorevole all'iniziativa popolare “200 franchi bastano”, che mira a ridurre l'importo del canone radiotelevisivo.