L'UDC sta per lanciare un'iniziativa per ripristinare controlli sistematici ai confini svizzeri e limitare le domande di asilo. Secondo quanto riferiscono le testate di CH Media, il testo dell'iniziativa dovrebbe essere presentato all'assemblea dei delegati nel mese di marzo. Con questa iniziativa popolare l'UDC vuole accogliere la richiesta già rivolta al Parlamento di reintrodurre controlli sistematici alle frontiere, oltre a limitare il numero di domande di asilo.
L'UDC vuole quindi sancire nella Costituzione che vengano accolte al massimo 5'000 richieste di asilo all'anno. Per fare un confronto, nel 2023 sono state presentate circa 30'000 domande di asilo, di cui circa 5'500 sono state accolte. Negli ultimi dieci anni, il numero di domande di asilo ha oscillato tra circa 5'000 e 6'400.
Inoltre, le persone che arrivano in Svizzera da un Paese terzo sicuro non potranno più entrare in Svizzera né presentarvi una domanda di asilo. Tutti i Paesi dell’UE e dell’AELS e quindi tutti i Paesi confinanti con la Svizzera rientrano in questa categoria.
Secondo l'iniziativa andrebbe abolito anche lo status di “ammesso provvisoriamente”, uno status concesso alle persone la cui domanda di asilo è stata respinta, ma il cui ritorno nel paese di origine non è autorizzato dal diritto internazionale o non è ragionevole. Per quanto riguarda il futuro delle persone che non possono essere deportate, l'UDC non fornisce alcuna risposta.
L'iniziativa prevede infine la rinegoziazione degli accordi internazionali qualora risultino incompatibili con la sua attuazione. Se dopo un anno e mezzo non sarà così, dovranno essere denunciati. Questo passaggio prende di mira principalmente gli accordi di Schengen/Dublino, che regolano le domande di asilo.