Di fronte alla dogana di Monniaz (Jussy), una siepe condivide la strada omonima. Da un lato c’è la Svizzera, dall'altro la Francia. Giovedì scorso una pattuglia della gendarmeria francese di Reignier ha fatto un controllo stradale dalla parte sbagliata dei cespugli, cioè in Svizzera, racconta un cittadino ginevrino alla “Tribune de Genève.
Quel giorno, questo funzionario cantonale si era recato in Francia, in Alta Savoia. Gli agenti lo hanno fermati accusandolo di mancata ispezione tecnica del veicolo. Fa loro notare che essendo in Svizzera non possono agire. “Ho detto loro: avete visto la bandiera? Non potete multarmi qui." La bandiera croce bianca su sfondo rosso è infatti ben visibile sul ciglio della strada. Il gendarme lo ignora e procede con la multa.
Il funzionario è indignato. “Sono stato fermato al 121 di route de Monniaz, quindi in Svizzera”. Il giorno dopo si reca al comune di Jussy, dove si trova la dogana, per avere la conferma che la situazione si è verificata in Svizzera. Gli è stata fornita anche una copia della mappa SITG che lo attestava, contraddicendo le mappe di Google, “che un agente francese mi aveva brandito”.
Senza pensarci due volte, andò a presentare il documento alla gendarmeria Reignier. “Non volevano saperne nulla. Sono sprezzanti, negano. Questa malafede de mi dà fastidio: hanno prestato giuramento. In Svizzera, se la polizia commette un errore, è sbagliato. Ecco perché è rispettata”.
La gendarmeria Reignier mantiene la sua posizione. “Spesso ci metiamo lì”, dice al telefono un agente. È semplice: davanti alla dogana c’è la Francia, dietro c’è la Svizzera”. Il funzionario, alla fine, paga la multa pari a 90 euro, ma decide che continuerà a contestarla, “per principio”.