Emmanuel Macron ha nominato Michel Barnier come nuovo primo ministro della Francia, con l'incarico di formare un governo di unità nazionale. L'annuncio, diffuso dall'Eliseo, arriva dopo settimane di consultazioni e trattative, segnando la fine di un lungo stallo politico durato oltre 50 giorni. Barnier, 73 anni, ex commissario europeo e veterano della politica francese, diventa così il più anziano premier nella storia della Quinta Repubblica, succedendo al 35enne Gabriel Attal.
La nomina di Barnier ha scatenato critiche feroci, soprattutto dalla sinistra, che lo ha definito un "fossile della politica". Olivier Faure, segretario del Partito Socialista, ha parlato di "crisi di regime", mentre Mathilde Panot di La France Insoumise ha accusato Macron di "autocrazia" e ha invitato i cittadini a scendere in piazza contro quella che ha definito una "nomina antidemocratica". Anche il Rassemblement National di Jordan Bardella ha espresso riserve, dichiarando che valuterà l'operato di Barnier prima di decidere se sostenere o censurare il nuovo governo.
Resta ora da vedere se Michel Barnier riuscirà a stabilizzare la situazione politica francese e a guadagnare il sostegno necessario per governare efficacemente, o se le critiche delle opposizioni mineranno la sua capacità di formare un esecutivo stabile.