Secondo l’indice salariale dell’Ufficio federale di statistica (UST), dal 2020 in Svizzera i salari reali sono diminuiti di oltre il 3%. Ciò è dovuto principalmente al forte aumento dei prezzi. I dati registrati dalla Banca nazionale svizzera (BNS) mostrano però un altro sviluppo: i salari reali in Svizzera sono in aumento dal 2023 e quest'anno ancora di più, riferisce oggi la "SonntagsZeitung".
Inoltre, mentre per l'anno in corso l'UST stima una crescita salariale all'1,1%, il nuovo indicatore salariale elaborato dalla BNS mostra già un aumento dell'1,9% tra gennaio e agosto scorsi. Dal momento che l'inflazione si situa intorno al 1,5%, per l'UST i salari reali continuano a diminuire mentre per la BNS stanno crescendo
L'Ufficio federale di statistica smentisce ogni critica al suo indice salariale, i cui risultati sono “attendibili”, scrive al domenicale svizzerotedesco. Il confronto diretto dei risultati del BNS con i propri non permetterebbe di valutare la rilevanza dell'uno o dell'altro indice a causa delle differenze di concetti, metodi e dati. L'indice dell'UST si differenzia però anche da altre indagini salariali, osserva il “SonntagsZeitung”, tra cui quelli del Centro Ricerche Economiche (KOF) che dal 1980 ha istituito un indice basato sulle buste paga dell'AVS (compresi tutti gli stipendi soggetti all'AVS).
Dall’inizio della pandemia esso presenta un andamento nettamente migliore rispetto all’indice dell’UST, così come due sondaggi salariali condotti da UBS e dalla BNS presso le imprese nonché la statistica dell’UST sui contratti salariali stipulati nell’ambito dei contratti collettivi di lavoro. Tutti hanno mostrato “una crescita dei salari nettamente superiore all’indice salariale dell’UST”, riferisce il quotidiano zurighese. Chi avrà ragione?