LUGANO – Alla fine gli sforzi europei si sono fatti sentire e, in attesa di giovedì quando col Pafos a Thun c’è in ballo la qualificazione diretta agli ottavi di Conference League, il Lugano ha chiuso il 2024 in testa al campionato di Super League. Un primato invernale che mancava dal 2000 e che premia i bianconeri per quanto fatto fin qui in questa prima parte di stagione, dove hanno dimostrato di potersela giocare con tutte sia in campo nazionale che in quello internazionale. Evidentemente, però, ieri contro il Losanna – la squadra più in forma di tutte in questi ultimi due mesi, capace di incamerare 22 punti nelle ultime 9 partite – il match di Varsavia e il ritorno nella notte su venerdì si sono fatti sentire nelle gambe e nella testa di Bottani e compagni.
Un vero peccato perché, se la sicurezza aritmetica di chiudere davanti a tutti il 2024 era giunta nel primo pomeriggio col successo dell’YB sul Servette, il Lugano aveva l’occasione di mettere in scena la prima vera fuga in campionato, approfittando di una giornata storta di tutte le sue rivali: il Basilea aveva perso sabato in casa col GC, i ginevrini si erano appunto arresi ai gialloneri e lo Zurigo era stato fermato tra le mura amiche dal San Gallo, capace di imporsi per 2-0. Insomma, una vittoria contro i vodesi avrebbe permesso alla truppa di Mattia Croci-Torti di ripresentarsi in campo il prossimo 19 gennaio con 4 punti di vantaggio sul Basilea, 5 sulla coppia Lucerna e Servette e ben 7 sullo Zurigo.
Invece… invece il ciclone Losanna si è abbattuto sui bianconeri, grazie alla verve di quel satanasso di Sanches e a ben tre rigori che non hanno dato scampo a Saipi (in realtà il portiere bianconero ne aveva parato uno in pieno recupero, ma in seguito Sène è riuscito a trasformarlo sulla ripetizione). Un risultato che fotografa appieno le difficoltà affrontate dal Lugano ieri pomeriggio, ma che non scalfisce quanto questa squadra è stata in grado di fare in questi primi mesi di campionato. Ora, dopo la sfida europea di giovedì ci sarà il tempo e il bisogno di tirare il fiato, di recuperare le energie – e uomini – per farsi trovare pronti fin dal 19 gennaio, quando contro il Basilea i ticinesi si giocheranno il loro primato in classifica.