Martedì l'Ufficio federale di statistica (UST) ha annunciato che nel 2024 fallimenti e i precetti esecutivi hanno raggiunto livelli record. Le conclusioni dell'UST sono inequivocabili: "Mai prima d'ora era stato registrato un numero così elevato di procedimenti penali in un anno solare". Il numero dei fallimenti è aumentato per il quarto anno consecutivo, raggiungendo il record di 17'036 casi nel 2024 (+10,3% rispetto al 2023). Questo aumento è confermato in quasi tutti i cantoni, ad eccezione di cinque. È interessante notare che, mentre è aumentato anche il numero di fallimenti (+5,3%), l'ammontare delle perdite finanziarie conseguenti è diminuito per il quarto anno consecutivo (1,5 miliardi di franchi, ovvero circa 550 milioni in meno rispetto al 2023). Inoltre, nel 2024 sono stati emessi 3'306'997 ingiunzioni di pagamento, eseguiti 1'780'757 procedure esecutive e realizzati 698'228 pignoramenti, come abbiamo appreso martedì. A titolo di confronto, nel 2023 questi indicatori ammontavano rispettivamente a 3'048'529, 1'583'190 e 659'569.
"Questo aumento del numero di procedimenti penali è molto preoccupante. Sebbene le statistiche non distinguano tra aziende e privati, è facile immaginare che siano molte le persone colpite. Ciò significa anche che più persone sono ad alto rischio di ritrovarsi in una situazione di sovraindebitamento, una trappola da cui è molto difficile uscire quando si vive in Svizzera", afferma Pascal Pfister, Segretario generale di Debts Conseils Suisse. A riprova di ciò, anche questa associazione che riunisce i servizi di consulenza sui debiti, riconosciuti di pubblica utilità, ha registrato un aumento delle consultazioni.
Quanto alle cause, Pfister ne vede due. "Da un lato, i portafogli delle famiglie tendono a ridursi, in particolare a causa dell'elevata inflazione degli ultimi anni e dell'aumento dei premi delle assicurazioni sanitarie. E, dall'altro, c'è il fenomeno del 'compra ora e paga dopo'. Soprattutto online, è diventato più facile fare acquisti, anche senza avere soldi al momento." Infine, il Segretario generale deplora una certa regressione: "Per gli ordini di pagamento, con la pandemia, eravamo scesi di nuovo sotto i 3 milioni. E ora questa soglia è stata nuovamente superata, sia nel 2023 che nel 2024".