ISTANBUL (Turchia) - Tira aria pesante sulla comitiva rossocrociata che arriva ad Istanbul per lo spareggio valido per i Mondiali del 2006. Dopo l'atterraggio all'aeroporto Ataturk, i nostro giornalisti sono bloccati in dogana come se fossero dei criminali qualsiasi. Dopo discussioni infinite, vengono lasciati passare. Contro il torpedone della Nazionale sedicenti tifosi locali tirano di tutto: uova, pomodori e oggetti contundenti. È in atto una vera e proprio intimidazione nei confronti degli svizzeri: i fischi all’inno turco nella partita d'andata a Berna non sono stati per nulla digeriti. A Istanbul la parola d'ordine è una sola: abbattere la Svizzera, costi quel che costi. “In Germania ci andiamo noi” .
Fra l'altro nel paese tedesco si fanno gli scongiuri: la Turchia ha sei milioni di emigranti, gestirli durante la rassegna iridata non sarà facile. Meglio che passi la squadra elvetica. Sono quattro gatti e non danno fastidio a nessuno. Ma tant è, il 17 novembre del 2005 viene scritta una delle piu brutte pagina della storia del calcio mondiale. La squadra di Köbi Kuhn parte da un favorevole 2-0 strappato con le unghie e con i denti a Berna (Senderos e Behrami gli autori della doppietta). Allo stadio del Fenerbahce, scelto apposta perché gli spalti sono a stretto ridosso del campo, inizia la madre di tutte le partite (soprattutto per i turchi). Dopo pochi minuti la Svizzera è già in vantaggio grazie ad un rigore trasformato da