Mondo, 23 agosto 2021

Migranti dal medio oriente, quattro paesi dell'est europeo chiedono l'intervento dell'ONU

Quattro paesi dell'Unione europea orientale hanno sollecitato lunedì le Nazioni Unite a prendere provvedimenti contro la Bielorussia per aver "incoraggiato" i migranti ad attraversare illegalmente l'Unione europea. I primi ministri di Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia hanno sostenuto in un comunicato congiunto che l'afflusso di migranti era stato "pianificato e sistematicamente organizzato dal regime di Alexander Lukashenko".

Migliaia di migranti, provenienti soprattutto dal Medio Oriente, hanno attraversato il confine tra la Bielorussia e l'Europa negli ultimi mesi. Secondo fonti citate da Reuters l'Unione europea vede l'afflusso di migranti come una forma di ritorsione del governo di Minsk per le sanzioni sempre adottate dall'UE nei suoi confronti.

"È giunto il momento di portare la questione del maltrattamento dei migranti sul territorio bielorusso all'attenzione delle Nazioni Unite, compreso il Consiglio di sicurezza dell'ONU", si legge nel comunicato dei quattro paesi dell'est europeo. "Chiediamo all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati di prendere misure attive per facilitare la
risoluzione di questa situazione e di esigere che la Bielorussia rispetti i suoi obblighi internazionali", continua il testo.

I quattro paesi assicurano che forniranno tutta la protezione necessaria ai rifugiati che attraversano il confine, in conformità con il diritto internazionale, ma chiedono anche che siano adottate "ulteriori misure restrittive da parte dell'UE per prevenire ulteriori migrazioni illegali organizzate dallo stato bielorusso".

"Usare i rifugiati e i migranti come un'arma minaccia la sicurezza regionale dell'Unione europea ed è una grave violazione dei diritti umani", hanno scritto i quattro primi ministri.

I tre paesi dell'UE che condividono il confine terrestre con la Bielorussia - Lettonia, Lituania e Polonia - stanno cercando di bloccare o respingere i migranti che cercano di attraversare illegalmente il confine. In molti casi, le autorità di Minsk respingono i migranti verso il confine dell'UE, il che ha portato a degli scontri. Per esempio, riferisce sempre Reuters, un gruppo di migranti afgani è rimasto bloccato per quindici giorni su un tratto del confine polacco-bielorusso.

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