DOHA (Qatar) – Ci siamo. La partita che, al momento della definizione del calendario del Mondiale, era stata indicata come decisiva per le sorti della Nazionale a Qatar 2022 è finalmente arrivata e questa sera contro la Serbia la Svizzera si gioca le sue possibilità di superare la fase a gironi. Già la Serbia, proprio quella Serbia che fin qui non ha brillato contro il Brasile all’esordio e che ha sciupato un doppio vantaggio contro il Camerun nella seconda sfida, mentre dominava l’incontro. Quella Serbia di Milinkovic-Savic, Tadic, Mitrovic, Kostic e Vlahovic. Quella Serbia che ci riporta indietro di quattro anni e ci ricorda quelle brutte scene di Xhaka, Shaqiri e Lichtsteiner e le ormai famose Aquile bicipiti mostrate in mondovisione ai tifosi serbi facendo riferimento al Kosovo.
Ci sarà da lottare, da mettere in mostra la miglior faccia della Nati, quella quadrata dietro e capace di subire poco se non pochissimo specie contro le big europee e mondiali (ci ricordiamo tutti gli ottimi risultati ottenuti contro la Spagna, la Germania, la Francia e l’Italia) ma anche quella che contro il Brasile non abbiamo visto, ovvero quella offensiva e capace di fare male specie in ripartenza nei momenti decisivi.
Scenderemo in campo, almeno sulla carta, con due risultati utili su tre, con la speranza di recuperare dal malanno accusato ieri Sommer ed Elvedi e di riavere a disposizione Shaqiri e Okafor, e con la consapevolezza che i serbi quanto avvenuto quattro anni fa in Russia se la sono legata al dito e sicuramente proveranno a provocarci, a farci perdere le staffe, a farci perdere la trebisonda e il filo del discorso. Sarà una partita a scacchi, un lungo tira e molla sul filo del rasoio e anche per questo dovremo essere bravi a sbloccare la contesa per primi (e possibilmente presto) senza andare nel panico se, come successo nell’ultimo Mondiale, dovessimo andare sotto nel risultato.
Ci giochiamo la prima partita da dentro o fuori di questo Mondiale e dovremo farlo con le nostre qualità fisiche – anche se su questo i serbi ci sono superiori – tecniche (e anche lì la truppa serba non è certo inferiore) e mentali (su questo siamo maestri), osando senza rischiare troppo, provando a fare male ma lavorando bene sulle marcature preventive, pensando a noi senza farci condizionare da quanto avverrà all’esterno e anche in Brasile-Camerun. Ebbene sì, perché i verdeoro, già qualificati, dovrebbero mettere in campo una formazione alquanto rimaneggiata e in caso di pareggio elvetico e di vittoria africana, ecco che i Leoni Indomabili ci raggiungerebbero in classifica e tenendo conto della differenza reti e del numero dei gol realizzati potremmo davvero vedere i sorci verdi.
Insomma, sarà una serata per cuori forti, per uomini e donne vere, per cuori impavidi perché tutti assieme vogliamo rivivere le emozioni vissute al recente Europeo grazie alla Svizzera.