Nelle prime due si tratta di prototipi, la terza è invece formata da auto di serie. Sul tracciato i sorpassi sono molto difficili. Inoltre: da qualche anno ogni team può schierare tre piloti, un numero ritenuto ideale vista la complessità della pista, che presenta alcuni punti estremamente difficili come le curve Dunlop, la Esse de la Foret, Tertre, Rouge, Mulsanne, Indianapolis, Arnage e Porsche. Senza naturalmente dimenticare il rettifilo delle Hunaudières, il più lungo dell’ automobilismo moderno, con i suoi 6.750 metri e sul quale sono state registrate le velocità di punta più elevate dell’intero circuito.
Nel 1988, la Welter-Meunier P88 arrivò a toccare i 405 km/h e, per questa ragione la FIA ordinò in seguito la modifica del rettilineo per diminuire la velocità.
Sono numerose le curiosità attorno al Centenario della corsa francese. Tanto per cominciare il grande ritorno della Ferrari nella classe regina, da cui manca da ben 50 anni. E poi: la sfida all’ibrido, alla quale hanno aderito diversi costruttori e naturalmente la lotta per il campionato iridato Endurance, giunto alla quarta prova dopo Sebring, Portimao e Spa-Francorchamps. Al via ieri ieri sono scattate ben 16 vetture di categoria Hypercar come le due Cadillac V-Series R del team Cadillac Racing. Su una delle vetture ci sono Sebastien Bourdais, Renger Van Der Zande e Scott Dixon, reduce dal sesto posto della 500 Miglia di Indianapolis. Come sempre folta la presenza delle Porsche 963, con piloti di grande esperienza quali Kevin Estre, André Lotterer e Laurens Vanthoor.
I favoriti sono comunque i giapponesi del Toyota Gazoo Racing, con la GR010 Hybrid, alla guida della quale ci saranno Mike Conway, Kamui Kobayashi e Jose Maria Lopez. Occhio naturalmente al nostro Sebastien Buemi, che gareggia con Brendon Hartley e Ryo Hirawaka. Rfilettori puntati, come detto prima, sulle Ferrari 499P: 50 anni dopo l’ultima partecipazione, la scuderia di Maranello si presenta in veste ufficiale nella massima categoria con Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen sulla prima vettura, Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi sulla seconda.
Sono numerose le curiosità attorno al Centenario della corsa francese. Tanto per cominciare il grande ritorno della Ferrari nella classe regina, da cui manca da ben 50 anni. E poi: la sfida all’ibrido, alla quale hanno aderito diversi costruttori e naturalmente la lotta per il campionato iridato Endurance, giunto alla quarta prova dopo Sebring, Portimao e Spa-Francorchamps. Al via ieri ieri sono scattate ben 16 vetture di categoria Hypercar come le due Cadillac V-Series R del team Cadillac Racing. Su una delle vetture ci sono Sebastien Bourdais, Renger Van Der Zande e Scott Dixon, reduce dal sesto posto della 500 Miglia di Indianapolis. Come sempre folta la presenza delle Porsche 963, con piloti di grande esperienza quali Kevin Estre, André Lotterer e Laurens Vanthoor.
I favoriti sono comunque i giapponesi del Toyota Gazoo Racing, con la GR010 Hybrid, alla guida della quale ci saranno Mike Conway, Kamui Kobayashi e Jose Maria Lopez. Occhio naturalmente al nostro Sebastien Buemi, che gareggia con Brendon Hartley e Ryo Hirawaka. Rfilettori puntati, come detto prima, sulle Ferrari 499P: 50 anni dopo l’ultima partecipazione, la scuderia di Maranello si presenta in veste ufficiale nella massima categoria con Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen sulla prima vettura, Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi sulla seconda.
HEINZ NICOLUSSEN