La crisi degli alloggi che attanaglia la Svizzera colpisce maggiormente le persone con entrate modeste, secondo Caritas Svizzera. Gli elevati costi abitativi non sono più sostenibili per le persone a basso reddito, denuncia l'organizzazione umanitaria, che invita gli ambienti politici ed economici ad agire.
Le famiglie povere sono particolarmente colpite dalla carenza di alloggi e dall’aumento dei prezzi. In media, devono spendere “un buon terzo” del loro reddito per l'alloggio e l’energia. Si tratta di più del doppio di quanto spende proporzionalmente una famiglia con un reddito medio, avverte l'organizzazione umanitaria.
E la situazione è ancora peggiore in alcuni cantoni, come Ginevra, dove, nel 2022, 8'000 persone erano in lista d’attesa per ottenere un alloggio a prezzi accessibili, osserva Fabrice Boulé, portavoce diCaritas. "Il periodo di attesa è di circa due anni", spiega a La Matinale dell'emittente RTS. "In due anni in cui non si ha un appartamento adeguato possono succedere tante cose: si perde la qualità della vita, le persone sono destabilizzate, la vita familiare è molto penalizzata".
Gli affitti aumentano soprattutto perché gli alloggi diventano sempre più scarsi, soprattutto quelli a prezzi accessibili. In molti Cantoni la quota delle case sfitte è nettamente inferiore all’1%. Hanno un impatto anche gli aumenti del tasso d’interesse di riferimento ipotecario a giugno e dicembre 2023 come l’esplosione dei costi energetici dall’inizio del 2022.
Secondo Caritas, la crisi abitativa va oltre il semplice aspetto finanziario e può avere impatti negativi sulla salute fisica e mentale. Le persone con un budget limitato devono fare concessioni in altri settori, come il cibo, la salute, l’istruzione o il tempo libero.
Inoltre, oltre l’80% delle famiglie povere vivono in condizioni “inappropriate”. Essi “vivono più spesso in alloggi rumorosi e poco isolati, situati in luoghi sfavorevoli, ad esempio vicino a una strada pericolosa”, denuncia la Caritas.
“Il problema è che con l'aiuto sociale non si trova mai un appartamento che ci si possa permettere”, lamenta un abitante di Basilea Campagna citato dalla trasmissione. L'uomo di 60 anni, beneficiario dell'assistenza sociale, vive in un piccolo appartamento di 22 mq, senza cucina.Sono quattro anni che cerca una nuova casa.
Di fronte a questa situazione, Caritas chiede risposte dalla politica, in particolare “investimenti reali nella promozione di alloggi a prezzi accessibili”, a tutti i livelli dello Stato. Sono inoltre necessari contributi per l'affitto in base al reddito, come già avviene nei cantoni di Basilea Città, Basilea Campagna e Ginevra nonché in alcuni comuni del Vaud e del Ticino. Per il direttore della Caritas, Peter Lack, “la politica abitativa è anche una politica di lotta alla povertà, ed è più necessaria che mai”.
L'organizzazione ricorda inoltre che la Costituzione federale prevede che la Confederazione incoraggi la riduzione del costo degli alloggi, tenendo conto in particolare "degli interessi delle famiglie, degli anziani, delle persone bisognose e delle persone con disabilità".