LUGANO – 3 punti dovevano essere e 3 punti sono arrivati, anche se un po’ a fatica. Il Lugano si è regalato una bella iniezione di fiducia in vista del tour de force che è appena iniziato, che comporterà anche gli impegni di Conference League, a partire da giovedì quando i bianconeri se la vedranno con l’Helsinki, prima di affrontare lo Zurigo in campionato nel big match di alta classifica. Contro il fanalino di coda della Super League, il Winterthur, Renato Steffen si è preso la copertina del match con una doppietta dopo essersi alzato dalla panchina.
La vittoria contro gli zurighesi doveva essere un imperativo, non solo perché non vincere contro l’ultima in classifica avrebbe rappresentato un passo indietro nel cammino verso la vetta del campionato, ma anche perché dopo il pareggio di Sion i bianconeri avevano bisogno di ritrovare e di riassaporare il dolce gusto del successo per affrontare al meglio il cammino che li attende.
Mattia Croci-Torti ieri prima ha osato, schierando alcune “seconde linee”, poi ha rischiato – cosa che chiede anche ai suoi giocatori – mettendo in campo una formazione decisamente a trazione anteriore per cercare la rimonta, vista l’inaspettata rete del vantaggio ospite firmata da Bajrami, arrivata quasi inaspettatamente. Alla fine ha avuto ragione lui, ma è anche chiaro che se la squadra subisce gol quando l’incontro sembra essere tra le proprie mani, qualcosa non va nella testa e nella concentrazione.
In ogni caso, la doppietta di Steffen ha rimesso le cose al loro posto, permettendo a tutto il gruppo, e al Crus in particolare, di continuare il proprio cammino e il proprio lavoro. Lo stesso allenatore ha ammesso che sta a lui portare tutti i giocatori a quel livello di resa che in casa Lugano si aspettano e quindi anche le scelte fatte a inizio partita vanno lette in questo senso: la squadra è forte, la squadra deve crescere e tutti devono poter aumentare il loro rendimento e per farlo devono giocare (oltre che allenarsi con testa e voglia). Ecco perché questo Lugano può sognare…