In futuro verrà vietato l'accesso ai social network ai giovani sotto i 16 anni? Il Consiglio federale è perlomeno possibilista sulla questione come si legge nella risposta a una mozione della consigliere agli Stati Maya Graf (Verdi/BS), in cui si è detto pronto a studiare la questione “in un rapporto”.
"Negli ultimi anni la ricerca ha accumulato prove che suggeriscono che gli smartphone non solo interrompono lo sviluppo di bambini e adolescenti, ma compromettono anche la loro salute mentale limitando notevolmente la loro capacità di concentrazione e di apprendimento", argomenta Graf nella sua mozione.
La deputata basilese fa notare inoltre che l’Australia è diventata il primo paese a vietare ai minori di 16 anni l’accesso a piattaforme come TikTok e Instagram. “In alcuni Paesi”, continua, “le scuole vietano o limitano l’uso degli smartphone. In Italia e Francia è già così dal 2018. I Paesi Bassi, dal canto loro, hanno emanato nel settembre 2024 un divieto valido per tutti i livelli scolastici, e i primi studi mostrano effetti positivi sull’apprendimento e sulla convivenza degli studenti”.
Anche la Consigliere nazionale Céline Vara (Verdi/NE) chiede al Consiglio federale di valutare la possibilità di limitare o vietare l'accesso a queste piattaforme a una determinata fascia di età. Secondo uno studio dell'istituto di ricerca Sotomo del dicembre scorso, attualmente l'82% degli svizzeri sarebbe favorevole al divieto dei cellulari nelle scuole.
Ma per il momento siamo ancora lontani da un divieto in Svizzera. Si tratta di postulati che devono ancora essere votati dal Parlamento e la cui elaborazione a Berna richiede sempre tempo, almeno due anni. Inoltre, tutto ciò che riguarda il quadro educativo di principio è di competenza dei Cantoni.