SVIZZERA - Si sentiva la mancanza, in Svizzera, di una palestra “halal”. Un luogo dove uomini e donne si allenano separatamente, senza potersi né vedere né incrociare. A colmare il vuoto ci avevano pensato tre fratelli, pronti a inaugurare la loro 954 Studio — nome ispirato a un versetto del Corano — lo scorso lunedì a Dietikon, nel Canton Zurigo.
Tutto era pronto: attrezzi, sale distinte e persino una stanza per la preghiera. Ma l’inaugurazione è stata bloccata all’ultimo momento: il Comune ha scoperto che i tre imprenditori avevano dimenticato di chiedere la licenza edilizia. “L’apertura è rinviata di quattro o cinque mesi”, ha spiegato uno di loro ai giornali del gruppo Tamedia, “il tempo di completare le pratiche”.
Il caso ha riacceso il dibattito sull’integrazione. Mentre il numero di musulmani in Svizzera continua a crescere — dallo 0,2% nel 1970 al 6% di oggi — aumentano anche i segnali di autosegregazione. Invece di partecipare a una società comune, certi gruppi sembrano voler ricreare un mondo parallelo, fatto di regole proprie e spazi separati.
Fonte: Blick / MDD





